venerdì 19 novembre 2010

Coniglio con radicchio e pancetta per MTC


Questo mese sono stata davvero in difficoltà. Mio marito non mangia carne e per questo motivo le mie ricette con questo ingrediente sono davvero scarse e poco fantasiose. A me piace, anche se non la mangio molto spesso, così per le preparazioni più elaborate approfitto della mamma o del ristorante ;-D
Stavo per rinunciare quando in una delle mie rare visite dal macellaio trovo dei pezzettini di coniglio che mi guardano dal bancone... beh, perfortuna non proprio letteralmente, le teste di coniglio e gli occhi mi hanno sempre fatto impressione!
Un segno del destino, ho dovuto comprarlo e provare ad arrangiarmi.
Il coniglio più buono in assoluto lo faceva mia zia Amabile (li allevava anche!), ma purtropo ora non c'è più e non ci provo nemmeno a tentare una ricetta simile, non sarebbe lo stesso.
Così beccatevi questo coniglio "creativo" alla mia maniera, l'ho mangiato in solitudine e mi sono fatta i complimenti da sola...
E anche questo mese sono riuscita a partecipare all'MTChallenge di "Menu Turistico" con la ricetta scelta da Ginestra, la vincitrice dell'ultima edizione.


Coniglio con radicchio e pancetta:
(una porzione abbondante)

250 g di coniglio in pezzi,
vino rosso novello,
1 scalogno,
1/2 cespo di radicchio rosso,
pancetta affumicata a dadini,
olio evo,
erbe aromatiche.

Sciacquare il coniglio e lasciarlo marinare 3-4 ore in una ciotola con il vino novello e le erbe aromatiche. Trascorso questo tempo scolare il coniglio, tenendo da parte il vino, asciugarlo e rosolarlo in una padella con un filo d'olio evo.
In un'altra padella soffriggere lo scalogno e poi il radicchio a tagliato a striscioline sotttili e la pancetta. Aggiungere il coniglio rosolato e il vino della marinatuta. Coprire e finire la cottura.
Servire su un letto di radicchio fresco.

La dolcezza del vino novello viene bilanciata dall'amaro del radicchio. Non ho aggiunto sale, la mia pancetta era abbastanza salata ma voi assaggiate prima di decidere.


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E adesso vi saluto: pausa di una settimana o poco più... ce ne andiamo al caldo :-D
(poi vi racconto)

giovedì 18 novembre 2010

La piadina romagnola


Come promesso ecco la ricetta della piadina romagnola! La piadina, secondo me, piace a tutti, è una di quelle cose che fanno ricordare con piacere le vacanze sui nostri lidi :-D
L'occasione giusta anche per partecipare al contest di Giulia "Rossa di sera": "Dimmi cosa mangi"... Italian Street Food



La piadina è un vero street food, per fortuna non un ricordo del passato, ma ben presente nelle nostre città romagnole. I chioschi della piadina, ben riconoscibili dalle tipiche righe verticali bianche e verdi, si possono trovare quasi ad ogni angolo di strada e la fila è lunga soprattutto la domenica sera quando si ha poca voglia di cucinare dopo una giornata a spasso o al mare.
A Ravenna la piadina è abbastanza spessa, mentre verso Rimini è molto più sottile. Oggi, oltre ai classici condimenti, si possono trovare innovazioni quali la piada-pizza, stesa e farcita come fosse una pizza, o i rotolini farciti.
Pensate che era una delle poche cose che potevo mangiare quando la gastrite non mi dava tregua, naturalmente stando attenta ai condimenti.
Non essendo la mia famiglia di origini romagnole mi sono documentata da mia suocera e da parenti di mio marito romagnoli doc!


piadina:

500 g di farina per piadina o 00,
100 g di strutto,
due cucchiaini di sale,
200 ml di latte tiepido,
una bustina di lievito per torte salate,
acqua q.b.

Versare la farina in una capiente ciotola o direttamente sulla spianatoia di legno, aggiungere lo strutto a fiocchetti, il sale, il lievito e il latte. Amalgamare bene e aggiungere  acqua quanto basta per ottenere un impasto morbido ma sodo e non appiccicoso. Lavorare un po' sulla spianatoia e lasciare riposare due o tre ore avvolto nella pellicola trasparente.
Formare delle palline di circa 80-100 g e stenderli in dischi da cuocere sul tipico testo o, in mancanza, su una padella antiaderente dal fondo piatto scaldata sul fuoco. Girare la piadina con una forchetta e rivoltarla per completare la cottura su entrambi i lati, sorvegliare per non bruciare o seccare l'impasto.

Naturalmente si può fare anche evitando lo strutto e usando olio d'oliva.
Una versione golosa prevede rosmarino fresco tritato nell'impasto, che profumo!

Alcuni suggerimenti:

gli affettati misti accompagnano benissimo la piadina come antipasto o come vero piatto unico!

con lo squacquerone, formaggio tipico romagnolo, e la rucola.

Ma forse non tutti conoscono il "crescione", in questo caso la pasta della piadina viene farcita cruda come un grosso tortello e cotta sul testo, uno dei miei preferiti è "zucca e patate", ecco il ripieno:
stessa quantità di zucca e patate lessate,
parmigiano grattugiato, sale e pepe.
(Non dimenticate di cuocere anche il lato inferiore tenendo in piedi il crescione).


Ed ora, dulcis in fundo, una golosità per grandi e piccini: i mini crescioni alla nutella... irresistibili!


Spero che questo piccolo viaggio gastronomico vi sia piaciuto :-D

Vi lascio con qualche immagine del mare d'inverno, così suggestivo e magico!





mercoledì 17 novembre 2010

E il premio va a...


Prima di tutto voglio ringraziarvi per l'accoglienza calorosa, e devo dire anche numerosa, che avete riservato al mio 1° Blog Candy!
Ho festeggiato alla grande questo primo anno di blog e i miei sostenitori sono cresciuti come non avrei mai immaginato. Grazie mille per le vostre parole e gli auguri affettuosi, che sostegno che mi date ogni giorno!!!
Anche la torta ha avuto successo, con mia grande soddisfazione diverse amiche l'hanno già provata e degustata.

E adesso basta chiacchiere, vediamo chi si aggiudica i premi.
Ho assegnato un numero a ciascuna persona in modo da annullare i commenti doppi o tripli e poi ho estratto il vincitore.

... Rullo di tamburi.....

La vincitrice del blog Candy è : Cinzia di "Il ricettario di Cinzia"!
Complimenti! Mandami una mail con il tuo indirizzo per la spedizione.

E dato che il blog è mio e decido io ho deciso di assegnare un piccolo premio anche a Vicky  di "La pasticcioneria", aspetta due gemelli.... non sia mai che nascano con una voglia di fava tonka per colpa mia!
A lei manderò tre fave per placare la sua curiosità.

Grazie ancora a tutti!!!

lunedì 15 novembre 2010

Pomme brulée


Rieccomi finalmente! Scusate l'assenza ma sono stata un po' impegnata e ho avuto anche problemi con la connessione :-(  ...per fortuna mio marito ha risolto tutto in un paio di giorni, mi potete capire!!!
Ma non ho smesso di cucinare, anzi! Oggi vi presento il mio ultimo esperimento per il contest di Stefania, Araba Felice con il suo contest "Inventa... Mela!".






Mi frullava in testa da un po' e sono riuscita a realizzarla con mia grande soddisfazione, eh sì! Immaginate il gusto dolce ma deciso della mela renetta cotta al forno che si fonde con la morbidezza della crema pasticcera, un tocco speziato di fava tonka, il tutto in attesa sotto una leggera crosticina di caramello dorato...
vi ho stuzzicato? Allora ecco la ricetta:

Pomme Brulée:

per due persone:
una mela renetta,
un tuorlo d'uovo,
150 ml di latte,
50 ml di panna(o tutto latte),
3 cucchiai di zucchero semolato,
1 cucchiaio di amido di mais,
1/2 fava tonka,
1/2 limone,
zucchero di canna per caramellare.

Tagliare a metà la mela e scavarla delicatamente con un coltello e con un cucchiaio tenendo da parte la polpa. Lasciare circa 1/2 cm di polpa per ottenere due gusci in forma, bagnare l'interno dei gusci di mela con il succo di limone per evitare che anneriscano troppo.
Cuocere i pezzetti di polpa di mela assieme al latte e alla panna per circa 5 minuti. Montare a mano il tuorlo con lo zucchero e aggiungere l'amido di mais. Frullare il latte con la mela ancora caldo con un frullatore a immersione.
Stemperare il tuorlo con un po' di latte caldo e poi amalgamare tutto il latte, cuocere sul fuoco fino a cottura (deve arrivare a bollire un pochino).
Spegnere il fuoco, grattare un po' di fava tonka e lasciare intiepidire (coprire la superficie con una spolverata di zucchero semolato per evitare la formazione della pellicina).
Riempire le mezze mele con la crema, coprire con pellicola trasparente e lasciare in frigo.
Al momento di servire ricoprire la superficie con abbondante zucchero di canna e caramellare con il cannello (oppure velocemente sotto il grill caldo).


(il fuochista in azione....)

Non è una vera creme brulée ma più una catalana, ho evitato la cottura nel forno a bagno maria che avrebbe spappolato le mele, il nome, però, mi piaceva, perdonate la licenza poetica  ;-D

 

Vi ricordo che fino a stasera potete partecipare al mio mio 1° Blog Candy,
lasciate un commento al post e nei prossimi giorni l'estrazione del vincitore!
Grazie a tutti per la numerosa partecipazione!

lunedì 8 novembre 2010

Tortini al cacao e crema di castagne


Questi tortini sono stati molto apprezzati a conclusione di una cena tra amici, le foto scure rivelano l'orario serale ... 
Un'idea veloce e adatta alla stagione.
per 4 tortini:

Pan di Spagna al cacao:

3 uova,
110 g di farina 00,
110 g di zucchero semolato
due cucchiai di cacao.

Montare le uova intere con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso che scrive (sollevando le fruste rimangono dei ghirigori di impasto leggermente in rilievo) unire la farina setacciata con il cacao e amalgamare delicatamente con una spatola con movimenti dal basso verso l'alto. Sistemare l'impasto in stampini monodose e cuocere in forno già caldo a 170°C per 15-20 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare.

per la crema:

100 g di crema di marroni (o marmellata di castagne),
150 ml di panna fresca,
2 cucchiai di zucchero a velo,
due cucchiai di cacao,
due cucchiai di liquore amaretto.

Montare la panna e unire delicatamente a tutti gli altri ingredienti.

montaggio:
preparare uno sciroppo con acqua e zucchero e aggiungere del liquore amaretto.
Tagliare in tre parti i trotini, bagnarli con lo sciroppo e farcirli con la crema usando una sac a poche. Tenere in frigorifero fino al momento di servire decorando con del cacao.

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di "Farina, lievito e fantasia" che proprio oggi compie il suo primo bloganno: AUGURI!!!




mercoledì 3 novembre 2010

Timorasso Spumante tasting panel e abbinamenti


Grazie al wine blog di Andrea Petrini "Percorsi di Vino" e al suo tasting panel ho ricevuto una bottiglia di "Timorasso Spumante Brut Chiaror Sul Masso" dell'azienda "Cascina I Carpini". 
Si tratta di un vino che nasce per la prima volta da uve Timorasso in versione spumante. Abbiamo colto l'occasione per organizzare una cenetta a quattro con una coppia di amici.
Il menù ha previsto tagliatelle all'uovo con porcini freschi e sformatino di zucca con scamorza e grana con contorno di insalata.
Ma ora lascio la parola a mio marito, molto più tecnico di me se si tratta di vini:

"Considerando a tavolino il grado alcolico del 13% Vol e la rifermentazione con il metodo Martinotti ci siamo aspettati una buona acidità ed una buona intensità olfattiva, per cui abbiamo cercato due piatti, un primo ed un secondo/contorno, che avessero un buon equilibrio tra grassezza, succulenza, sapidità e aromaticità.
La stagione ci ha aiutati con dei bellissimi porcini freschi.
Stappato il nostro "Chiaror Sul Masso", poco dopo l'uscita dal frigo ad una temperatura tra gli 8 e i 10°C, la prima analisi visiva ci fa vedere un vino invitante che si presenta con un colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli, limpido e brillante con un perlage molto fine e abbastanza persistente che sicuramente placherà l'acquolina che abbiamo già tutti e quattro.
All'olfatto appaiono immediatamente profumi freschi con note erbacee che ricordano l'erba appena tagliata, seguite da note fruttate di mela verde e fiori bianchi con un finale leggermente agrumato che ricorda il cedro.
In bocca si avverte subito l'ottima acidità e freschezza, una buona sapidità con una netta nota minerale abbastanza persistente sul palato.
La grassezza della tagliatella all'uovo viene equilibrata perfettamente dai 13 gradi alcolici e l'aromaticità e persistenza del porcino viene pulita gradatamente da ogni bollicina di perlage che ci lascia il palato libero per la successiva forchettata.
Abbiamo cercato di lasciare un po' di vino per il secondo abbinamento che si è rivelato altrettanto azzeccato anche se meno armonico per colpa dell'effervescenza. La persistenza gusto/olfattiva della scamorza e grana che attenuavano le note dolci della zucca si sono dimostrate ottimi compagni per lo Spumante, forte della sua alcolicità e intensità olfattiva.
Peccato che a questo punto sia finita la bottiglia perchè Chiaror Sul Masso è un vino che può benissimo essere da tutto pasto, avrei abbinato anche dei bignè con la crema chantilly."

Ed ora le ricette.

Tagliatelle all'uovo con porcini freschi:

300 g di farina,
3 uova,
un cucchiaio di olio evo,
un pizzico di sale.

Impastare sulla spianatoia tutti gli ingredienti e lavorare bene l'impasto fino a renderlo liscio ed omogeneo, coprire con una ciotola e lasciare riposare una mezz'ora. Tirare la sfoglia con il mattarello (per l'occasione l'ho fatto a mano!)
 o con la macchina per la pasta, arrotolare e tagliare per ottenere le tagliatele, io le ho tenute un po' spesse.


Per il condimento pulire con un panno umido i porcini e tagliarli a tocchetti.
Scaldare in una padella un filo d'olio evo con uno spicchio d'aglio e saltarvi i porcini (prima i gambi e poi le cappelle). Unire una noce di burro e del prezzemolo tritato e spegnere.
Lessare le tagliatelle e saltarle in padella con il condimento (ricordatevi di togliere l'aglio!).




per i tortini di zucca e formaggi:

300 g di polpa di zucca lessata,
100 g di ricotta,
2 uova,
una fetta di scamorza affumicata a dadini,
una mozzarella,
parmigiano grattugiato,
sale e pepe.

Tritare la polpa e unirla al resto degli ingredienti tranne la mozzarella.
Imburrare e infarinare 4 stampini o usare quelli di silicone.
Riempire con il composto e inserire al centro di ognuno un quarto di mozzarella.
Cuocere nel forno caldo a 200°C per 20-30 minuti.

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