giovedì 14 dicembre 2017

L'avvento dei trifle per l'MTC - Delia's Christmas trifle


Questo mese il Club del 27 si sposta al 14 del mese e si entra in pieno spirito natalizio british con i golosissimi trifle che vi proponiamo. Un'idea alternativa per concludere i pranzi delle feste. 
Fatevi un giro alla pagina dove li trovate tutti, non sono una meraviglia tutti insieme? 
Io ho scelto la ricetta del Delia's Christmas trifle dal tema del mese di MTChallenge riportata da Mademoiselle Marina.
Ed ora all'opera! 



Delia's Christmas trifle:
(per due coppe)

Per la crema
250 ml di panna fresca (nella ricetta di Delia double cream)
2 tuorli d’uovo
1 cucchiaio colmo di zucchero semolato
1 cucchiaino raso di amido di mais
1/2 stecca di vaniglia

Per il montaggio del dolce
6 savoiardi
2 bicchierini di cherry (io ho usato quello fatto da me)
2 cucchiai di marmellata di lamponi (per me gelatina di lamponi)
125 g di lamponi freschi
1 banana
100 ml di panna fresca (Delia usa double cream)
2 cucchiai di scaglie di mandorle leggermente tostate 

Tagliate la stecca di vaniglia per il lungo con un coltello affilatissimo ed estraete i semini con la punta. Versate la panna in una casseruolina e aggiungete i semini di vaniglia. Portate lentamente a bollore. Intanto in una piccola ciotola montate con la frusta a mano i tuorli con lo zucchero e l’amido di mais. Continuando a mescolare con la frusta versate a filo la panna calda sui tuorli. Quando avrete amalgamato bene versate tutto nella casseruolina e rimettete sul fuoco lento. Fate cuocere mescolando sempre finche la crema non si addensi. Togliete la casseruolina dal fuoco, mescolate bene ulteriormente con la frusta e versate la crema in una ciotola di vetro. Coprite a contatto con la pellicola trasparente, lasciate intiepidire e conservatela nel frigorifero per farla raffreddare completamente.
Nel frattempo unite uno a uno i savoiardi a mò di “panini” spalmandoli con la marmellata di lamponi. Schiacciate leggermente. Tagliateli a tre e disponeteli stretti sul fondo delle coppe. Premete con la forchetta se serve per sistemarli bene. Bagnateli con lo cherry e girate la coppa se dovesse servire per far assorbire tutto il liquore. Disponete sopra i lamponi schiacciandoli con la forchetta e coprite con le rondelle di banana. Premete leggermente per creare uno strato uniforme. Coprite con uno strato abbondante e uniforme di crema e finite la coppa con uno strato di panna montata. Livellate bene con una paletta e decorate con le scaglie di mandorle tostate.

Note mie: al posto dei savoiardi ho usato una pasta biscotto ottenuta stendendo un impasto da pan di Spagna su una placca da forno con uno spessore di circa 1 cm. Ho bruciato le mandorle dimenticandole nel forno :-P e quindi le ho omesse.



lunedì 23 ottobre 2017

Come ti destrutturo il cannolo


Ed eccolo qui il mio cannolo destrutturato. Eh sì, perché se mi provochi, mi butti lì una frasetta all'apparenza innocente tipo " è ammessa la versione destrutturata" la mente si fissa lì, avrò pensato, costruito e distrutto non so quanti impiattamenti immaginari, e alla fine ne è uscito uno solo, che, naturalmente, non è mai come quello perfetto e patinato che si immagina, ma pazienza. 
Sono partita da una crema al caramello e mascarpone di Christophe Adam che era troppo golosa per non provarla e l'ho usata per farcire il cannolo singolo, decorato con pezzetti di caramello. Nella versione al piatto l'ho abbinata ad una semplice ganache di cioccolato usata per sorreggere le "arcate" di sfoglia, il tutto completato da rondelle di banana velocemente caramellate in padella con burro e zucchero. La frutta dona freschezza ma rimane molto dolce e golosa, per me una coccola che riporta all'infanzia e appaga il palato senza voli pindarici ma con concretezza.

Francesca, che ci propone la sfida di questo mese dell'MTChallenge, ci chiede una dedica che, per me, è sempre difficile, sono piuttosto riservata, ma ho scelto di dedicare tutto al mio blog che dieci giorni fa ha compiuto 8 anni di vita virtuale. Non sono certo pochi, ci sono stati naturalmente alti e bassi, periodi iniziali di entusiasmo e altri di stanchezza e svogliatezza, ma sicuramente attraverso di lui ho imparato tante cose, ho conosciuto tante persone, non solo attraverso uno schermo, mi ha stimolato a migliorare, a studiare, a fotografare, a sviluppare i miei interessi in modo concreto. Potrà sembrare vanità, e in parte lo è, pubblicare le proprie produzioni, ma nasce anche dal bisogno di condivisione e confronto, la parte che apprezzo di più del web, una vera rete di informazioni e di rapporti che, nel bene e nel male ha conquistato una parte importante delle nostre vite. Quindi tanti auguri al mio blog, con l'impegno anche per il futuro di non trascurarti e mantenerti vitale!

Ed eccoci al nocciolo della ricetta, la pasta sfoglia di Francesca che riporto dal suo blog. Devo dire che ho trovato non poche difficoltà, non tanto nella preparazione quanto nella cottura dei cannoli, dopo aver letto di difficoltà simili la mia conclusione è che bisogna sceglier del burro di qualità ma abbastanza consistente e poco plastico, io ho scelto un burro bavarese troppo morbido e credo che sia stato il motivo della scarsa tenuta della forma, sfogliatura evidente ma, diciamo, un po' troppo esuberante :-P
L'esperienza è sempre una buona consigliera e dovrò fare altre prove e cotture, intanto ho scelto i cannoli riusciti meglio per una presentazione decente! :-D
E per i miei standard ho scritto anche troppo! Andiamo alla ricetta


 Pasta sfoglia per cannoli o cannoncini:
(dal blog 121 gradi di Francesca)

per il panetto 350 g burro
150 g farina 00

per il pestello
350 g farina 00
150 g burro
20 g sale(io 10g)
Malto (facoltativo) g 10 (io l'ho omesso)
Acqua fredda g 50
Vino bianco secco g 60

Procedimento.
Per prima cosa ho provveduto a preparare il panetto. Si può fare a mano su un piano, su una spianatoia o con l'aiuto della planetaria usando la foglia. Ho utilizzato il burro ancora freddo di frigorifero e l'ho amalgamato con la farina.
Il composto non va lavorato troppo a lungo, deve essere omogeneo ma il burro deve mantenere una discreta plasticità. Fatto questo ho modellato il panetto dandoli una forma quanto più rettangolare possibile e l'ho avvolto in pellicola alimentare e riposto in frigo per un’ora e mezzo

 Nel frattempo ho preparato il pastello inserendo la farina e il burro in planetaria munita di gancio e impastando con i liquidi; l'acqua fredda con il sale disciolto all'interno e il vino bianco secco freddo anch'esso. Si può fare anche a mano, distribuendo all'interno della farina disposta a fontana gli altri ingredienti ed impastando con i liquidi manualmente.
A questo punto ci troviamo di fronte ad un bivio: alcuni sostengono sia bene lavorare molto l'impasto altri invece che sia meglio lavorarlo poco, lasciandolo un po' grezzo poiché saranno le stratificazioni successive, dovute ai passaggi dei vari giri e stesure a rendere l'impasto liscio e perfetto. Io seguo questa seconda strada, perciò lavorate l'impasto quel tanto che basta ad ottenerlo compatto anche se leggermente grumoso.


Ho avvolto l'impasto nella pellicola e l'ho fatto riposare in frigo per mezz'ora. Si può lasciare anche fuori dal frigorifero, in verità fate come preferite, personalmente preferisco i riposi al fresco. Trascorso questo tempo ho ripreso l'impasto e l'ho steso con il mattarello cercando di darli una forma rettangolare fin da subito. Tenete a mente che durante la preparazione la forma rettangolare va mantenuta il più possibile affinché non ci siano sovrapposizioni di pasta e non si rischi di ottenere una sfogliatura troppo disomogenea, ricordate anche che durante tutti i passaggi della lavorazione il mattarello e il piano andranno sempre leggermente spolverati di farina, per evitare che la pasta si attacchi.
Ho steso la pasta allo spessore di 1 cm circa e ho steso anche il panetto freddo, disponendolo tra due fogli di carta forno e dandoli inizialmente dei colpi con il mattarello fino ad abbassarlo e poi quando appare di nuovo lavorabile con il mattarello in maniera classica fino a che non è della solita altezza del pastello ma di metà lunghezza, in modo tale che una volta poggiato nella parte centrale della pasta sia possibile ricoprirlo con i due lembi di pasta


A questo punto mantenendo i lati aperti in alto e in basso ho eseguito il primo giro a 3, portando la parte alta verso il centro e ricoprendola con quella in basso in modo tale da ottenere tre strati di pasta sovrapposti ed ho steso la pasta. Subito dopo ho eseguito la prima piega a quattro, ho ribaltato il lato inferiore e quello superiore verso il centro e poi ho chiuso a libro la pasta, in modo tale da ottenere quattro strati. Ho messo in frigorifero a riposare per 45 minuti circa. Una volta ripreso l'impasto l'ho steso, sempre in forma di rettangolo, mantenendo il lato chiuso alla mia destra. La pasta sfoglia si stende sempre nel solito verso, lato aperto davanti, lato chiuso a destra, e sempre lavorando il più possibile in verticale ed aggiustando via via in orizzontale.

 A questo punto ho eseguito tutti i giri, sono ancora 4 in totale, 2 a 3 e 2 a 4, alternandoli e intervallandoli dopo ogni giro con riposi in frigo di 20-30 minuti.
Una volta eseguiti tutti i giri la vostra sfoglia sarà pronta per essere cotta, deve fare solo un ultimo riposo in frigo di minimo un'ora. Io come già detto lo lascio proprio dormire tutta la notte.


 
Preparazione dei cannoli:
Ho ripreso la pasta sfoglia, ne ho tagliato un pezzetto (la pasta è molta perciò a meno che non vogliate fare tantissimi cannoli ve ne avanzerà anche per altre preparazioni) e l'ho steso alto circa 2 mm di spessore, poi ne ho ricavate tante strisce larghe circa 1,5 cm che ho arrotolato sullo stampo per cannoli, via via sovrapponendo leggermente la parte di striscia che andavo arrotolando su quella già arrotolata.
A questo punto ho passato i cannoli in frigo per 15 minuti e una volta ripresi, li ho spennellati in superficie con uovo sbattuto, ho spolverato con zucchero a velo e li ho lasciati cuocere in forno statico a 190° per 15/20 minuti circa.
Mantra: ogni forno è un forno a sé, controllare sempre.



  Crema al mascarpone caramello
(da una ricetta di Christophe Adam):

180 g di mascarpone,
120 g di panna fresca,
90 g di zucchero semolato,
55 di burro,
1 g di gelatina in fogli,
1 pizzico di sale dolce di Cervia.
Ammollare la gelatina in poca acqua fredda per qualche minuto. Portare la panna a ebollizione. Cuocere lo zucchero fino a colore caramello bruno, versarvi la panna calda (attenzione perché il composto aumenta di volume), aggiungere il burro e il sale. Mescolare bene e passare al setaccio. Incorporare la gelatina scolata dall'acqua.
Quando il composto raggiunge i 45°C versarlo lentamente sul mascarpone e mescolare bene, conservare in frigorifero e far riposare per almeno due ore. 


 Ganache al cioccolato:

125 g di cioccolato fondente al 50%,
200 ml di panna fresca.
Tagliare a coltello il cioccolato. Portare a leggera ebollizione la panna, versare sopra al cioccolato e amalgamare bene, lasciare intiepidire. Raffreddare in frigorifero per una mezz'ora, montare con una frusta a mano.


  per le rondelle di banana caramellate:

1 banana matura,
30 g di zucchero,
20 g di burro.
Cuocere lo zucchero in una padella antiaderente fino a caramello, unire il burro tagliato a dadini, mescolare e unire le rondelle di banana, fare dorare da entrambe le parti per poco tempo per non disfare il frutto, togliere le rondelle e conservare a parte.

Montaggio:
 per il cannolo singolo inserire la crema al mascarpone in una sac a poche e farcire i cannoli, decorare con briciole di caramello (fare un caramello biondo, versare su carta forno in strato sottile, quando sarà freddo chiudere in un sacchetto di plastica o in foglio ben chiuso di carta forno e schiacciare per ottenere delle briciole).


 Montaggio del cannolo destrutturato al piatto:

Formare delle strisce di pasta sfoglia e cuocere formando degli archi, io ho creato un cilindro di carta forno riempita di stagnola per evitare il collassamento, cuocere come per i cannoli, estrarre delicatamente per evitare rotture.




















Fissare gli archi di pasta sfoglia al piatto con la ganache al cioccolato servendosi di una sac a poche.
Per la crema al mascarpone e caramello usare una bocchetta per Saint Honoré e formare una serpentina, decorare con le rondelle di banana caramellate.






mercoledì 27 settembre 2017

La mia pasta alla Gricia per il club del 27


Questo mese il Club del 27 si dedica alla pasta! Questo gruppo nato dall'esigenza di valorizzare le tantissime ricette pubblicate su Mtchallenge con il tema del mese, questa volta ci fa fare un pieno di carboidrati, sarà il caso fare un giro sul post che le raccoglie tutte, che fame :-P
Io ho scelto la pasta alla Gricia. Da quando sono a Roma sto  cercando di imitare i primi tipici e tanto appetitosi, che ora conosco meglio, la Gricia è senz'altro un piatto saporito e di soddisfazione.
La ricetta di Patrizia (Cake's Amore) la spiega molto bene.



Spaghetti alla gricia per 4 persone:
(ricetta di Patrizia)

350 g di pasta,
100 g di pecorino romano stagionato,
2 fette di guanciale tagliato a dadini o a striscioline,
pepe in grani,
sale.

In un mortaio pestate una manciata di pepe in grani, unite il pecorino e mescolate.
Mettete a bollire l'acqua per la pasta e salate leggermente.
In una padella appena riscaldata mettete a cuocere la dadolata di guanciale senza aggiungere nient’altro, il grasso del guanciale dopo un paio di minuti comincerà a sciogliersi, lasciatelo sul fuoco per un massimo di 5/8 minuti. Nel frattempo mettete a cuocere la pasta che dovrà essere al dente.
Trascorso il tempo di cottura della pasta, prelevare gli spaghetti con una pinza o un forchettone, non scolare perché non vada persa l'acqua di cottura.
Mettete gli spaghetti nella padella con il guanciale e fateli saltare per un po’, il guanciale insaporirà la pasta, unite il pepe miscelato con il pecorino dal mortaio e miscelate il tutto con un po’ di acqua di cottura della pasta e mantecate velocemente.
 
 
 

lunedì 25 settembre 2017

Spaghetti con mazzancolle e carciofi


E siamo già all'MTC numero 67! Ed eccomi ancora qui con la mia ricettina, questa volta semplice semplice, e non è modestia. Amo il pesce ma non lo cucino spesso, non lo conosco molto bene e quindi sono partita dalle basi cercando di applicare i preziosi insegnamenti di Cristina, la vincitrice della scorsa edizione. Vi consiglio di leggere il suo dettagliato post perché è veramente interessante e completo.
Io ho scelto le mazzancolle perché mi piacciono molto e le uso spesso, le ho abbinate ai carciofi, i primi della stagione, che si sposano bene col loro gusto delicato, un semplice fumetto coi carapaci per la mantecatura, un pizzico di pepe e una grattata di zeste di limone per un tocco di brio finale e dritto in tavola. Buon appetito!

P.S.: mi sono resa conto di non avere le foto del condimento prima della mantecatura, l'ansia del momento ha prevalso, pazienza.





 Spaghetti con mazzancolle e carciofi (per 2 persone):

200 g di spaghetti alla chitarra di semola di grano duro,
12 mazzancole intere,
2 carciofi,
2 scalogni,
1 spicchio d'aglio,
olio extra vergine di oliva,
la buccia di un limone non trattato,
mezza carota,
un pezzetto di sedano,
poco vino bianco secco,
sale,
pepe.

Pulire le mazzancolle togliendo le teste e i carapaci, tenerli da parte, togliere il filamento nero sul dorso della polpa, tenere da parte la polpa.


Preparare il fumetto di crostacei.
Pulire e tagliare a pezzi la carota, il sedano e uno scalogno, stufare in un pentolino con poco olio, aggiungere le teste e i carapaci, lasciare tostare, dopo pochi minuti sfumare con vino bianco secco, aggiungere mezzo litro di acqua e fare sobbollire lentamente per circa mezz'ora. Filtrare il tutto schiacciando bene le teste, conservare il fumetto.

Intanto pulire i carciofi togliendo le foglie più esterne e più dure, tagliare le punte, tagliare a metà, togliere la parte interna lanosa, sciacquare e passare in un pentolino con olio caldo e lo spicchio d'aglio, dopo qualche minuto aggingere un dito d'acqua e cuocere circa dieci minuti, spegnere e tagliare i carciofi a listerelle.

Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua leggermente salata, tenerli molto al dente. Intanto in una larga padella scaldare dell'olio, stufare uno scalogno tagliato a rondele sottili, unire i carciofi, sfumare con un poco di fumetto e volendo con uno poco di acqua di cottura dei carciofi, aggiungere le mazzancolle pulite, poco sale, unire gli spaghetti scolati molto al dente e proseguire con la mantecatura della pasta nella padella, aggiungere il fumetto di crostacei e ultimare la cottura della  pasta.

Sevire gli spaghetti con una leggera macinata di pepe bianco e una grattata di zeste di limone.






martedì 27 giugno 2017

Il mio gelato per il club del 27


E' tornato l'appuntamento con il club del 27 e non ci poteva essere argomento più azzeccato del gelato!
Il club che ci fa rispolverare ricette testate tempo fa grazie all'MTChallenge e al suo tema del mese e che meritano tutte una seconda possibilità, se mai fossero finite nella cartellina in fondo alla pila sulla scrivania reale o virtuale che sia. 


Personalmente mangerei gelato durante tutto l'anno, non mi serve il caldo per apprezzarlo, ma indubbiamente le temperature di questi giorni lo rendono ancora più desiderato!
Grazie ai consigli di Mapi potrete realizzarlo anche senza gelatiera. 
Io ho scelto gusti semplici e sempre golosi, il gelato alla vaniglia con coulis di pesche di Mari, Lasagnapazza, ho sostituito le mandorle caramellate con scagliette di cioccolato fondente, chevvelodicoaffà! :-P


Gelato alla vaniglia:

300 ml di latte intero fresco,
250 ml di panna fresca,
300 g (per me 200 g) di zucchero semolato,
3 tuorli,
1/3 di baccello di vaniglia.

Tagliate a metà il baccello di vaniglia e mettetelo in un pentolino insieme al latte e a metà dello zucchero, mescolate per sciogliere lo zucchero, mettete sul fuoco e portate fin quasi a ebollizione.
Togliete la pentola dal fuoco, coprite e lasciate in infusione per almeno 15 minuti per estrarre tutto l’aroma della vaniglia.
Nel frattempo mescolate i tuorli con il restante zucchero fino a renderli chiari ma non montati.
Riportate il latte quasi a bollore e versatelo a filo sulle uova mescolando continuamente con una frusta o un cucchiaio. Fate addensare la crema inglese sul fuoco basso fino a quando non velerà il dorso di un cucchiaio e avrà raggiunto la temperatura di 85°. Non superate questa temperatura o lo stadio della velatura del cucchiaio, altrimenti la crema si coagula e impazzisce. Toglietela immediatamente dal fuoco e immergete la base della pentola in una ciotola contenente acqua e ghiaccio mescolando continuamente. Se l’acqua si intiepidisce sostituitela con altra acqua fredda e ghiaccio per abbatterne rapidamente la temperatura.
Quando la crema sarà fredda trasferitela in un barattolo a chiusura ermetica (lasciandoci ancora dentro il baccello di vaniglia) e fate riposare in frigo almeno un’ora (il composto deve essere freddo di frigorifero prima di passare alle fasi successive della lavorazione).
Trascorso questo tempo estraete il baccello di vaniglia e aiutandovi con la lama liscia di un coltello raschiate tutti i semini e mescolateli alla crema.
Unite la panna liquida al composto amalgamandola benissimo.
Lasciate la crema a riposo in frigorifero qualche ora o anche tutta la notte.
 
A questo punto versate il composto nella gelatiera ben fredda e seguite le istruzioni oppure seguite il procedimento qui sotto se non la avete.
 
Trasferite il composto in un contenitore basso, lungo e stretto munito di coperchio, tappate e riponete nella parte più fredda del freezer per un’ora e mezza.
Trascorso questo tempo mescolate il composto molto velocemente con uno sbattitore elettrico e poi riponetelo nuovamente in freezer.
Ripetete il procedimento per altre 2 volte a intervalli di un’ora e mezza ciascuno.
Dopo la terza volta trasferite il gelato nella vaschetta che lo conterrà, preferibilmente in polipropilene e riempita fino a 6 mm dal bordo; coprite il composto con della carta forno fatta aderire alla superficie (per limitare la presenza di aria umida e impedire la formazione di fastidiosi cristalli di condensa sulla superficie), tappate e rimettete in freezer per almeno un’ora per far raggiungere al gelato la giusta densità.
 
Per il coulis di pesche:
 
1 pesca,
1 cucchiaio di zucchero,
1 cucchiaio di succo di limone.
 
Sbucciate la pesca, tagliatela a pezzetti e frullatela insieme allo zucchero e al succo di limone.
 

venerdì 21 aprile 2017

Sartù vegetale


Sempre più difficile! Ma sì, questa scuola di cucina di MTChallenge ci sprona con ricette sempre più ardite e complesse, starà sù il Sartù? Non crollerà sotto il peso di riso, verdure, ripieno, polpette e salse varie? Ebbene no, il mio Sartù, con immenso sollievo, non è crollato, anche se il piatto era pesantissimo vista l'abbondanza degli ingredienti :-P
Questo piatto proposto da Mademoiselle Marina è davvero una sfida, sontuoso e ricco ma anche elegante e frizzante come lei! Si presta a molte interpretazioni, ferme restando le regole fisse, la cottura del riso (io ho scelto quella in rosso), ripieno a scelta, il formaggio e le polpette. 
Le polpette mi hanno dato da pensare, dovendo escludere la carne, ma poi ho scelto i ceci, che amo, ispirandomi a una ricetta di Stefania Arabafelice, ho semplificato, impanato e cotto in forno, e se lei ogni tanto definisce, a torto, le sue ricette "cialtrone" oggi reclamo il titolo per il Sartù più cialtrone in assoluto :-D



Sartù vegetale con formaggio:
(stampo di alluminio da 20 cm nella parte larga alto 10cm)

per il riso:
600 g di riso Carnaroli,
1 mestolo di salsa di pomodoro,
70 g di parmigiano grattugiato,
6 uova,

burro e pangrattato per lo stampo.

per il ripieno di verdure:
2 zucchine,
2 carote,
2 peperoni gialli,
1 porro,
1 finocchio,
olio extravergine di oliva,
una fetta di provolone piccante,
sale.

Pulire tutte le verdure, tagliare a tocchetti abbastanza grossi, sistemarle in una pirofila da forno ben unta e mescolare bene aggiungendo altro olio. Cuocere in forno caldo a 200°C per circa 30 o 40 minuti, salare e mescolare le verdure a metà cottura. Tenere da parte.

per la salsa al pomodoro:
500 g di passata di pomodoro,
1 cipolla,
un rametto di basilico.

Tritare a coltello la cipolla, stufarla in padella con poco olio, aggiungere la salsa e il basilico e cuocere qualche minuto, lasciare raffreddare, togliere il basilico.

per le polpette:
240 g di ceci lessati,
1 uovo,
2 cucchiai di farina,
qualche foglia di basilico,
pangrattato,
olio extravergine di oliva,
sale
pepe.

Frullare insieme gli ingredienti (a parte la farina) ma per pochi istanti per ottenere un composto non troppo cremoso ma abbastanza grezzo. Versare in una ciotola, aggiungere la farina e mescolare bene, formare delle palline grandi come grosse nocciole, passarle nel pangrattato e sistemarle su una teglia larga rivestita di carta forno e ben unta, ungere anche la superficie delle polpette, cuocere in forno caldo a 200°C fino a doratura, girare un paio di volte durante la cottura.


In una pentola versare 1,5 litri di acqua, aggiungere un mestolo di salsa al pomodoro, portare a ebollizione, salare leggermente e versarvi il riso. Cuocere il riso fino ai 3/4 mescolando ogni tanto, e aggiungere acqua se serve. Condire con due cucchiai di olio e il parmigiano, aggiungere le uova una alla volta mescolando bene.


 Montaggio:
Accendere il forno a 180°C.
Imburrare abbondantemente lo stampo, ricoprire di pan grattato, versarvi il riso formando uno strato di 1 cm di spessore aiutandosi con un cucchiaio, sistemare il ripieno di verdure, metà delle polpette, qualche cucchiaio di salsa, dadini di provolone piccante (abbondare), formare uno strato interno di riso e ripetere col secondo strato di ripieno di verdure, polpette e formaggio, chiudere con un ultimo strato di riso.
Livellate, cospargete di pangrattato e versate un filo d'olio o dei fiocchetti di burro. Infornate e cuocete per 30-35 minuti (i bordi si staccano dalle pareti), lasciate riposare per circa 20 minuti poi sformate.
Servite con la salsa di pomodoro calda a parte.












lunedì 27 marzo 2017

La mia Empanada Gallega per il Club del 27


Questo mese il Club del 27 ha avuto davvero l'imbarazzo della scelta! Il Club cerca di riportare all'attenzione ottime ricette proposte sul sito di MTChallenge come Tema del mese, che giustamente meritano di essere ricordate e riproposte. 
Qui potrete ritrovare tutte i post di oggi, ormai siamo tanti in questo club, andate a vederle tutte!
Io ho scelto la Empanada Gallega di Mai Esteve, con la sua ricetta originale, ve la consiglio, anzi, dovete farla assolutamente, è buonissima! Grazie Mai!!!
E più facile di quello che sembra, la trovo perfetta anche per un pic-nic primaverile, chissà perché non l'avevo ancora provata. E voi, fatela subito, mi raccomando!
E ora, all'opera :-D




Empanada Gallega (ricetta da qui)

 per il ripieno:

1 grosso peperone rosso,
2 cipolle medie,
350 g di tonno sott'olio,
150 ml di olio extra vergine di oliva,
3 pomodori,
sale.

per l'impasto:

500 g di farina,
9 o 11 cucchiai di olio del soffritto,
3 cucchiai di acqua a temperatura ambiente,
5 g di lievito di birra fresco (ma potete usare anche quello liofilizzato),
1 cucchiaino abbondante di pìmenton dulce (paprika dolce),
1 cucchiaino scarso di sale,
3 cucchiai di acqua (temperatura ambiente).
(al posto dell'olio del soffritto si può usare dello strutto, circa 50 g, e se serve aggiungere acqua)

Lavate le verdure, sbucciate le cipolle e tagliatele a dadini piccoli, fate soffriggere in abbondante olio a fiamma bassa per 3 o 4 minuti.
Nel frattempo pulite il peperone dai filamenti interni e dei semi e tagliatelo a listerelle e poi a dadini, incorporatelo al soffritto di cipolla e fateli ammorbidire entrambi.
Passate i pomodori sotto l’acqua bollente (o sbollentateli in pentola, come siete più pratici) in modo di poter togliere la pelle più facilmente, strizzateli e versate nel soffritto quando la cipolla e il peperone siano già quasi cotti. Amalgamate e cuocete ancora per una decina di minuti poi aggiungete il tonno e fate cuocere per altri 5 minuti. Lasciate raffreddare dentro un colino appoggiato in un piatto o ciotola, in modo di raccogliere il liquidi del soffritto, il quale ci servirà per l’impasto della empanada.
Preparate l’impasto mettendo la farina in una ciotola capiente lasciando un buco al centro, a forma di fontana, dove andrete a versare tutti gli altri ingredienti. Cominciando dal pimenton dulce, il sale, l’olio del soffritto e il lievito, sciolto in un paio di cucchiai d’acqua a temperatura ambiente.
Impastate bene e con grinta per una decina di minuti o finche la pasta non diventa elastica abbastanza di non rompersi se la tiriamo. 
(Io ho aggiunto un po' di olio del soffritto, un pochino di strutto, circa 30 g, e anche dell'acqua, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneno, dipende da diversi fattori tra cui anche la farina usata).
Fate una palla e lasciatela riposare coperta con un canovaccio pulito, per una trentina di minuti.
 Stendete la pasta in due sfoglie sottili, con una rivestire uno stampo leggermente unto e distribuite sulla sfoglia il ripieno. Chiudete con il secondo disco sigillando bene i bordi e poi piegandoli verso l’interno. Spennellatela con un tuorlo sbattuto. Cuocete in forno caldo  a 180 °C per 45 minuti,  o finche la empanada prenda un colore bello dorato.
Lasciatela riposare qualche minuto fuori dal forno prima di levarla dalla teglia.
Si possono aggiungere delle uova sode tagliate a metà nel ripieno e io l'ho fatto.





lunedì 27 febbraio 2017

La mia Victoria Sponge Cake per il Club del 27



Oggi troverete moltissime belle torte sul web, merito di un'idea molto carina, rifare ogni mese a scelta alcune ricette del tema del mese dal blog di MTChallenge. Ogni mese, infatti, a corollario della ricetta proposta da interpretare, vengono pubblicate diverse ricette attinenti come storia o tradizione o esecuzione, molto interessanti che spesso, però, vengono presto dimenticate, si sa, il web è frenetico e veloce. Per questo motivo ogni mese verrano scelti dei temi e riproposte le ricette dalle socie del club, il Club del 27, naturalmente è un invito per voi a provarle. Io ho scelto la Victoria sponge cake di Ilaria con panna e lamponi, semplice ma d'effetto e sempre golosa.
Tessera n. 13 a rapporto!  :-D

Vicotria Sponge Cake

4 uova
burro (stesso peso delle uova senza guscio),
zucchero (stesso peso),
farina 00 (stesso peso),
8 g di lievito per dolci,
un pizzico di sale.

200 ml di panna fresca,
zucchero a velo,
un cestino di lamponi freschi.

Preriscaldate il forno a 180°.
Sbattete lo zucchero e il burro fino ad ottenere un composto cremoso e morbido. Sbattete le uova a parte e poi aggiungetele al composto di burro e zucchero un poco per volta per non fare impazzire la crema.
Nel caso cominciasse a dividersi aggiungete un po’ di farina.
Setacciate farina e lievito e incorporate all’impasto con un cucchiaio di metallo.
Dividete il composto equamente in due teglie da 18 o 20 cm di diametro precedentemente imburrate e infarinate e cuocete in forno per circa 20-25. (prova stecchino)
Lasciate raffreddare direttamente nelle teglie.
Montate la panna unendo alla fine un cucchiaio di zucchero a velo. 
Schiacciate i lamponi e cuocete per pochi minuti in un pentolino con un cucchiaio di acqua e uno di zucchero, spegnete e lasciate raffreddare.
Una volta raffreddate le sponge, spalmate sulla superficie di una delle due (quella scelta come base) metà dei lamponi (la parte più liquida), spalmate sopra la panna e sopra la panna sistemate il resto dei lamponi, sovrapponete la seconda torta e schiacciatele leggermente (non troppo per non far fuoriuscire la farcitura) a mo di sandwich. Spolverate la superficie con zucchero al velo.

venerdì 17 febbraio 2017

Pollo fritto


Solo per l'MTChallenge potevo mettermi a friggere! Non lo faccio praticamente mai, pigrizia? (sicuro), odori sgradevoli? (anche) olio che devi smaltire? (non aiuta)
Ma questa scuola di cucina, si sa, una ne fa e centomila ne pensa, difficile starle dietro, ma ci si prova, e questo mese, grazie alla proposta di Silvia, tocca friggere, e noi friggiamo  :-D
Per i restii come me vi consiglio di leggere tutti i magnifici approfondimenti sul sito dell'MTC per marinatura, panatura e olio di frittura, una vera scuola di cucina, come dicevo.
Ho trovato dei fusi di pollo al supermercato e ho deciso che dovevo provare la ricetta
L'ispirazione (se così si può dire) viene da un piatto principe della cucina romana, la pasta cacio e pepe, che qui viene declinato in ogni forma, dai supplì alle patatine fritte, alla pizza al taglio, insomma, perché non farci anche una panatura per il pollo fritto?






Pollo fritto al cacio e pepe 
(per circa 600 g di fusi di pollo)

per la marinatura:
250 g di yogurt,
250 g di latte parzialmente scremato,
10 ml di succo di limone.
In una ciotola versate lo yogurt e il latte e stemperateli, infine aggiungete il limone. Lasciate a temperatura ambiente per 15 minuti circa e poi versatelo sulla carne, coprite con la pellicola e mettete in frigo per almeno 4 ore, meglio se tutta la notte.

"per la panatura con farina:

1 l olio per friggere di semi di mais o quello che preferite
200 g farina
sale
pepe


Preparate un piatto fondo per appoggiare il pollo impanato, un piatto piano coperto da carta assorbente per appoggiare il pollo appena fritto e una placca da forno coperta anch’essa da carta assorbente per riporre il pollo fritto in forno e tenerlo al caldo.
Rimuovete il pollo dalla marinatura, lasciatelo scolare sopra una gratella posta su un foglio di carta da forno per mezz’ora almeno. Preparate una ciotola abbastanza capiente per contenere 3/4 pezzi di pollo alla volta e metteteci la farina con il sale e il pepe.
In alternativa mettete farina, sale e pepe dentro un sacchetto alimentare capiente.
Prendete 3 pezzi di pollo, metteteli nella farina ed infarinateli pressando leggermente le carni oppure inseriteli nel sacchetto, chiudetelo ed agitate finché tutti i pezzi non saranno ben infarinati.
Scuoteteli per eliminare la farina in eccesso ed appoggiateli sul piatto preparato in precedenza.
Procedete panando il resto del il pollo.
A questo punto prendete una casseruola dai bordi alti versate l’olio e scaldatelo a fuoco medio fino alla temperatura di 180 °C circa.
Se non avete il termometro mettete un pezzo di pane nell’olio, quando dorerà sarà il momento di immergere il pollo.
Immergete nell’olio 3 pezzi di pollo alla volta. Osservate l’olio: il pollo appena immerso friggerà formando molte bolle grandi e man mano che si cucinerà le bolle diminuiranno sempre più . Quando il pollo avrà una colorazione dorata ed omogenea, ci vorranno circa 6/8 minuti di cottura a seconda della grandezza del pezzo, scolatelo dall’olio ed appoggiatelo sul piatto con la carta assorbente.
Una volta asciutto, se desiderate, potete tenerlo al caldo nel forno preriscaldato a 120°C circa, infornandolo sulla placca da forno."




Panatura con pane e uovo al cacio e pepe


3 uova medie
200 g di farina
100 g di pane grattato
100 g di pecorino romano grattugiato
sale
abbondante pepe
1 l olio per friggere di semi di mais o quello che preferite

Rimuovete il pollo dalla marinatura, lasciatelo scolare sopra una gratella posta su un foglio di carta da forno per mezz’ora almeno. Preparate un piatto fondo per appoggiare il pollo impanato, un piatto piano coperto da carta assorbente per appoggiare il pollo appena fritto e una placca da forno coperta anch’essa da carta assorbente per riporre il pollo fritto in forno e tenerlo al caldo.
Mettete le uova in una ciotola che possa contenere almeno 3/4 pezzi di carne alla volta, mescolate con una forchetta, salate e pepate. 
Mescolate il pan grattato con il pecorino grattugiato e aggiungete abbondante pepe nero macinato (ma anche bianco va bene).
Ponete il pan grattato e la farina in altre due ciotole distinte altrettanto capienti.
Prendete tre pezzi di pollo alla volta, passateli nella farina pressando leggermente le carni e scuoteteli per eliminare la farina in eccesso. Poi immergeteli nell’uovo ed infine passateli nel pan grattato pressando nuovamente le carni.
Appoggiate il pollo sul piatto fondo e procedete con la panatura di tutto il pollo.
Se desiderate una crosticina più consistente potete fare una doppia panatura nel pan grattato cioè pan grattato/uovo/pan grattato.
A questo punto prendete una casseruola dai bordi alti versate l’olio e scaldatelo a fuoco medio fino alla temperatura di 180 °C circa.
Se non avete il termometro mettete un pezzo di pane nell’olio, quando dorerà sarà il momento di immergere il pollo.
Immergete nell’olio 3 pezzi di pollo alla volta. Osservate l’olio: il pollo appena immerso friggerà formando molte bolle grandi e man mano che si cucinerà le bolle diminuiranno sempre più . Quando il pollo avrà una colorazione dorata ed omogenea, ci vorranno circa 6/8 minuti di cottura a seconda della grandezza del pezzo, scolatelo dall’olio ed appoggiatelo sul piatto con la carta assorbente.
Una volta asciutto, se desiderate, potete tenerlo al caldo nel forno preriscaldato a 120°C circa, infornandolo sulla placca da forno."


 per la salsa tipo aioli:

3 cucchiai di maionese,
3 cucchiai di yogurt,
1 spicchio d'aglio.

Tritare finemente l'aglio o schiacciarlo con l'apposto attrezzo, mescolare bene con lo yogurt e la maionese, conservare in frigorifero.

Ho preparato anche degli anelli di cipolla con la panatura di farina, uova e pane, deliziosi!

Insomma, aglio, cipolla e pecorino, un piatto molto delicato come vedete   :-D


 ed ecco l'interno del pollo con panatura di farina:



 e del pollo impanato al cacio e pepe:


mercoledì 25 gennaio 2017

Macaron salati per MTC


Ed eccomi con la mia proposta salata per l'MTChallenge di gennaio. Non ho resistito, quando si tratta dei miei amati macarons le idee si accavallano, ma sono riuscita a decidermi e devo dire di essere soddisfatta del risultato. Ho scelto un comune denominatore agrodolce, il chutney, che lega i  due macaron, il primo con taleggio e il secondo con patè di lonza di maiale. Amo i cibi agrodolci e fruttati, in questo caso, inoltre, il guscio comunque dolce del macaron si sposa bene con questo sapore.
Grazie a Ilaria per la sfida scelta, più golosa che mai!



per i macarons (ricetta di Pierre Hermé elaborata da Ilaria)

150g di zucchero al velo
150g di farina di mandorle
110g di albumi vecchi (almeno 3 giorni) – divisi in due ciotole da 55g l’una
Per lo sciroppo
150g di zucchero semolato
50ml di acqua

coloranti per alimenti rosso e viola
polvere dorata per alimenti
poco alcool per alimenti (o un liquore neutro ad alta gradazione)

Tostate leggermente la farina di mandorle in forno a 150° per circa 10 minuti. Lasciate raffreddare completamente.

Passate al mixer la farina insieme allo zucchero al velo per ottenere  una miscela aerea e impalpabile TPT) e passate successivamente al setaccio.  
Incorporate i primi 55g di albume crudo al TPT servendovi di una spatola in silicone. E’ necessario amalgamare bene in modo da ottenere una pasta morbida, omogenea e densa.
Se volete aggiungere del colorante, versatelo sugli albumi e mescolate. Poi uniteli al TPT.

Fate la meringa italiana. Versate lo zucchero semolato e l’acqua in un tegame dal fondo spesso. Inserite un termometro e cuocete a fuoco medio.  Quando la temperatura arriva a 115° simultaneamente cominciate a montare i rimanenti 55g di albume ad alta velocità. Se, una volta che lo zucchero comincia a bollire, tendesse ad attaccarsi utilizzate un pennello bagnato in acqua fredda e passatelo sui lati (come per il caramello).
Quando il termometro raggiunge i 118° versate lo sciroppo a filo sulla meringa (non ancora completamente montata) avendo cura di farlo scivolare sul lato della ciotola. Continuate a montare per un altro minuto. Poi diminuite la velocità e montate ancora per circa 2-3 minuti o comunque fino a  quando il composto risulterà bello gonfio, lucido e bianchissimo. E la temperatura sarà scesa a 40°C. solo a questo punto la meringa potrà essere aggiunta alla pasta di mandorle.
Volendo aggiungere del colore può essere fatto in questa fase ricordandosi di usare solo coloranti idrosolubili che non smontano gli albumi.
 
 MACARONAGE  
Incorporate inizialmente una piccola quantità di meringa alla pasta di mandorle e mescolate in modo da rendere l’impasto più fluido. Aggiungete la restante meringa usando una spatola in silicone, mescolando dal centro verso i lati esterni e raccogliendo continuamente l’impasto. Quando il composto comincia a diventare lucido fate la prova del MACARONNER, ovvero l’impasto è pronto quando sollevando la spatola ricadrà sulla ciotola formando un “nastro pesante” che ricade con una certa difficoltà.
Prendete il sac-a-poche con bocchetta liscia da 8-10 mm, versate una quantità di composto riempendola fino a metà circa. Spremete bene il composto fino alla fine della tasca, questa operazione è molto importante (in generale, non solo per i macaron) perché eviterà la formazione di bolle d’aria. Chiudete con due o tre giri la tasca e fermatela con una molletta. 
 
POCHAGE
Fissate con un pochino di impasto i 4 lati del foglio di carta da forno alla teglia. Tenendo la tasca verticale posizionatevi a circa 2 cm sopra la teglia. Iniziate a formare dei bottoncini di impasto seguendo lo stampo in silicone oppure il vostro template. Spingete la pasta torcendo ogni volta la tasca di un quarto di giro. Continuate sulle altre teglie fino all’esaurimento dell’impasto.  Picchiettate delicatamente con la mano il fondo delle teglie in modo da uniformare i macaron ed eliminare eventuali bolle d’aria. 


CROUTAGE
Lasciate riposare i gusci a temperatura ambiente, da almeno 30 minuti a 2-3hs. Questa operazione è molto importante in quanto serve a creare una pellicola fine, secca e resistente sui gusci, e che diventa poi croccante in fase di cottura. L’umidità solleva il guscio senza screpolarlo e alla base si forma il collarino.
Poiché i tempi di croutage possono variare a seconda della temperatura esterna, per verificare che i gusci  siano pronti per essere infornati, sfiorate delicatamente la superficie di un guscio; la pasta non deve incollarsi al dito.
 
COTTURA 
Infornate a 180° per i primi 2-3 minuti fino a che si forma il collarino e il macaron si solleva leggermente. Dopodiché abbassate la temperatura a 140-150° e cuocete per ulteriori 10-12 minuti.
Le temperature e i tempi di cottura sono assolutamente indicativi e dipendono dal proprio forno.

Sia Hermé che Felder suggeriscono la cottura ventilata, ma a mio parere i macaron colorano troppo facilmente e asciugano in modo eccessivo.
 
Una volta cotti, togliete la teglia dal forno e fate scivolare il foglio dei macaron su un ripiano fino al completo raffreddamento. E’ importante NON LASCIARE il foglio sulla teglia altrimenti continuerà la cottura. Staccate i macaron lentamente dal foglio di carta forno  e con l’indice create un piccolo avvallamento che permetterà una farcitura più abbondante. Lasciate i gusci con la parte “piatta” rivolta verso l’alto.
I vostri macaron sono pronti per essere farciti. Oppure potete conservarli in frigorifero fino a 48hs o congelarli.
 
 FARCITURA 
 Per la farcitura potete, anzi dovete sbizzarrire la vostra fantasia. Che scegliate una ganache, una crema, una confettura, un curd, una mousse, un paté, i sapori dovranno essere armonici. Potete inserire una doppia farcitura o un elemento, per esempio una gelatina o un pezzetto intero di ingrediente.

Preparate la farcia, inseritela in un sac à poche e spremetela fino al beccuccio (potete utilizzare sempre lo stesso da 8-10mm oppure uno leggermente più grande 11-12mm), in modo da non creare bolle d’aria. Date un doppio giro e chiudete la tasca.
Tenendo la tasca verticale posizionatevi a circa 2cm sopra la teglia. Delicatamente guarnite con una generosa porzione di farcia la metà di gusci, avendo cura di lasciare un bordo di circa 3mm. Assemblate i macaron con i gusci restanti sovrapponendoli a quelli farciti, e premendo molto delicatamente fino a che la farcia non sia ben evidente tra i gusci.
Nel caso in cui decidiate di inserire un elemento o una doppia farcitura, dressate una po’ meno farcia e inserite la seconda o l’elemento al centro di essa. Ricoprite ancora con una goccia della prima farcia, coprite con il secondo guscio e premete gentilmente.
Trasferite i macaron adagiati su un vassoio (possibilmente ricoperto di carta da forno) in frigorifero per circa 24hs. Prima di servire, lasciateli 2hs a temperatura ambiente. 
 
per il chutney di pera e carota viola:
una pera,
una carota viola grattugiata,
mezzo scalogno,
un cucchiaio di aceto di mele,
due cucchiai di zucchero grezzo di canna,
1 o 2 cm di zenzero grattugiato,
un cucchiaio di uvetta.

Cuocere a fuoco basso in un pentolino la pera tagliata a dadini, lo scalogno ridotto a rondelle sottili, la carota grattugiata e l'aceto di mele, lo zucchero, lo zenzero e l'uvetta. Aggiungere un paio di cucchiai di acqua, o più, se serve. Lasciare cuocere qualche minuto, sorvegliando. Lasciare raffreddare e frullare bene.
per il patè:
100 g di lonza di maiale,
1 cucchiaio di marsala secco,
50 g di burro,
mezzo scalogno (o una piccola cipolla),
sale e pepe.
Cuocere la lonza in una padellina con un filo d'olio e lo scalogno tagliato a rondelle. Sfumare con il marsala, regolare di sale e pepe e una volta cotto lasciare intiepidire.
Frullare insieme al burro fino ad ottenere una massa omogenea. Sistemare in un piccolo stampo rivestito di pellicola trasparente e conservare in frigo.
per il macaron con taleggio e chutney:
Lavorare a crema il taleggio e inserirlo in un sac a poche con bocchetta da circa mezzo cm, fare lo stesso con il chutney frullato, formare dei cilindri sopra un guscio di macaron alternando con il chutney, chiudere con il secondo guscio. Decorare con un pennello per alimenti la superficie esterna del macaron, diluire un poco di colorante viola e rosso con dell'alcool alimentare, lasciare asciugare (l'alcool evapora).


per il macaron con patè e chutney:
Inserire il patè in un sac a poche con bocchetta di circa 8 mm, formare degli anelli su un guscio di macaron, inserire al centro il chutney frullato, richiudere con il secondo guscio, Decorare con un pennello per alimenti la superficie esterna del macaron, diluire un poco di colorante viola e rosso con dell'alcool alimentare, e con polvere dorata per alimenti diluita in poco alcool, lasciare asciugare (l'alcool evapora).
 


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