lunedì 24 gennaio 2011

Involtini di verza alle verdure invernali e salsa al vino speziato


Ed eccoci alla sfida di gennaio: l'MT challenge, 


 la gara più pazza del web, dove decine di bloggers gastrofanatiche/i si sfidano a colpi di padelle e decorazioni edibili per vincere... niente... a parte la gloria, l'ammirazione delle altre/i (sì, perché ci sono anche i maschietti, non dimentichiamoli!) e la responsabilità di scegliere la prossima ricetta, e dite poco?!
E leggere i commenti delle curatrici di Menù turistico, che  hanno tutta la mia ammirazione (siamo diventati tantissimi) ma che resta la parte più divertente, grazie!
Questa volta l'onore e onere è andato alla simpaticissima Mapi che ha scelto gli involtini di verza, ecco la sua ricetta.
Il salato è un argomento un po' troppo trascurato dal mio blog, golosa come sono... ma è ora di dargli il giusto spazio e questa volta, dato che la carne non è tra gli ingredienti obbligatori, decido per una soluzione vegetariana in modo da approfittare del giudizio del marito. Beh: pollice su! Approvato e spazzolato, più contenta di così...  :-D
L'idea per la salsa viene da un vecchio numero della "Cucina Italiana" (1996...) ma modificata e adattata, mi sembra che accompagni bene queste verdure, ed ora la ricetta.


Per 6 involtini di verza:

le foglie esterne di un bel cavolo verza,
due piccole patate o una grossa tagliate a dadini,
lo stesso volume di zucca  a dadini,
lo stesso volume di funghi champignons,
una decina di castagne,
150 g di toma piemontese,
due cucchiai di passata di pomodoro,
un rametto di rosmarino,
olio evo,
sale,
parmigiano grattugiato.

Sbollentare le foglie di verza lavate per alcuni minuti in acqua bollente, si devono ammorbidire ma rimanere sode e intere. Scolarle su un telo e tagliare la parte più dura della costola centrale tagliando a filo con la foglia.
Per il ripieno:
Rosolare in padella le patate e la zucca con un filo d'olio evo e il rosmarino. Quando saranno ammorbidite aggiungere i funghi e continuare la cottura. Intanto cuocere le castagne, incidere la cima a croce con un coltello, sistemare nella pentola a pressione coperte a filo di acqua e cuocere 8-10 minuti dal fischio. Sbucciare le castagne, tagliarle a dadini e agiungerle alle altre verdure in padella. unire la passata di pomodoro e acqua calda se serve, ultimare la cottura e regolare di sale. Togliere il rosmarino e condire con il parmigiano grattugiato.
Unire il formaggio a dadini.
Ungere sei ramequins con olio evo e sistemare sul fondo le foglie di verza, devono sbordare un po'. Sistemare il ripieno all'interno pigiando bene, richiudere gli involtini con i lembi delle foglie e cuocere 15-20 minuti in forno caldo, 200°C.

Per la salsa al vino speziato:
200 ml di vino rosso,
150 ml di brodo di verdure,
spezie miste (ho usato spezie in polvere già miscelate),
mezzo cucchiaino di fecola.
Bollire il vino con le spezie e ridurlo, aggiungere il brodo e la fecola sciolta in poca acqua e continuare fino ad ottenere una salsina abbastanza liquida. Filtrare e regolare di sale.

Sformare gli involtini (o sformatini, non so) sul piatto e servire con la salsa al vino.


E anche per questo mese... missione compiuta!!!

mercoledì 19 gennaio 2011

Jacket potatoes from London!


Eccomi di ritorno! Dal grigio di Londra alle nebbie padane... eh sì, il tempo non è stato di migliori ma questi pochi giorni nella metropoli hanno comunque avuto un effetto rigenerante su di me (a parte il male ai piedi...). Adoro le grandi città e Londra è enorme!!!
A proposito, vi piace il mio nuovo vestitino? Non ho cambiato molto ma mi piace di più, che ne dite?
Ho potuto visitare il negozio di Jane Asher, scoperto grazie a Carolina, ci sarei rimasta per ore a contemplare tutti quegli attrezzi per la decorazione, e poi coloranti, glitter, scatoline di tutti i tipi e colori.
E poi le serate al pub, finalmente seduti, con una bella jacket potato e una birra London Pride alla spina. Ci è piaciuta tanto sia a me che al marito che appena tornati ho cercato di replicarla, buona! ...beh, per la birra dovremo aspettare il prossimo viaggetto...

Jacket potatoes:

lavare molto bene le patate (meglio grandi), asciugarle, forarle con uno stecchino o una forchetta. Per velocizzare i tempi le ho cotte 5 minuti al microonde alla massima potenza, poi le ho unte con olio evo e salate, chiuse dentro carta stagnola e cotte in forno a 200°C fino a cottura (inserire uno stecchino).
A questo punto le ho tolte dal forno, aperto la stagnola e formato un taglio a croce, aperto un po' la buccia e schiacciato con una forchetta un po' di polpa.
Ho condito con un fiocchetto di burro e un pizzico di sale e pepe.


 A scelta il condimento, per me pancetta e formaggio (toma piemontese per un matrimonio Italia-Inghilterra!), per mio marito fagioli cannellini lessati e passati in padella con un piccolo scalogno e salsa di pomodoro leggermente piccante, coperto di formaggio.
Ho rimesso tutto in forno per sciogliere bene il formaggio e servito con insalata di stagione. Buon appetito!

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Ora vi lascio con qualche foto, naturalmente, da bravi turisti preparati, la macchina fotografica si è scaricata quasi subito e anche il telefono presto mi ha abbandonato, comunque queste ve le beccate lo stesso!  :-D
Abbiamo visto alberi di Natale abbandonati per strada (sigh):



Siamo stati a Greenwich:


a trovare gli scoiattoli:


a spasso per la città:


in metro:



e fino "alla fine del mondo" (world's end):


basta! Adesso devo mangiare qualcosa ;-P
...così va meglio...

mercoledì 12 gennaio 2011

Pain perdu aux pommes... o meglio panettone perdu...


Il titolo completo recita: "pain perdu aux pommes, sucre roussi au lait"... fantastico!
Che poi sarebbe il toast francese alle mele con caramello al latte, beh, fa tutt'altro effetto, vero?
Però il gusto no, quello non cambia, delizioso e avvolgente, un vero comfort food che va servito tiepido.
Il tutto per recuperare il panettone (che a me piace anche da solo) ma soprattutto per inaugurare l'ultimo acquisto per la biblioteca: "Plaisirs sucrés" di Pierre Hermé, con un nome così non si sbaglia!
Ho appena finito di leggere da Alessandra della nostra mania per libri e riviste e non posso che essere d'accordo, anche perché questo non è l'unico acquisto fatto... e concordo soprattutto sul fatto che non possiamo lasciare i libri sugli scaffali o semplicemente sbavare sulle foto, passiamo all'azione, proviamo le ricette!   :-D


ricetta per 6 persone:
500 g di pane o brioches (per me panettone), 
50 g di mandorle a lamelle,

per la salsa al caramello:
100 g di zucchero semolato,
130 ml di panna fresca,
20 g di burro,
fare caramellare lo zucchero in una piccola casseruola versandolo poco per volta, aggiungere il burro e alla fine la panna, amalgamare bene e tenere da parte.

per lo sciroppo:
200 ml di acqua,
280 g di zucchero semolato,
40 g di farina di mandorle,
20 ml di acqua di fiori d'arancio,
portare a ebollizione l'acqua con lo zucchero e le mandorle, lasciare raffreddare e unire l'acqua di fiori d'arancio.

Per la crema alle mandorle:
80 g di burro,
100 g di zucchero a velo,
100 g di farina di mandorle,
1 cucchiaino di rhum,
1 uovo,
180 g di crema pasticcera,
lavorare il burro con una spatola, unire gli altri ingredienti e amalgamare bene, conservare in frigo.

per il pane:
riscaldare il forno a 180°C, tagliare delle fette di 1,5 cm di spessore e passarle velocemente nello sciroppo. Spalmare le fette con la crema di mandorle e sistemare sopra le mandorle a lamelle. Cuocere al forno per 20-25 minuti fino a dortaura. Tenere da parte.


per le mele:
500 g di mele (mele leggermente acidule come le renette, io ho usato delle golden un po' verdi),
40 g di burro,
30 g di zucchero semolato,
10 ml di calvados,
Sbucciare le mele etagliarle in otto fette ciascuna e togliere il torsolo. Fondere il burro in una padella, quando sarà nocciola aggiugere le mele e lo zucchero e fare dorare qualche minuto a fuoco vivo, aggiungere il calvados e flambare. Tenere il cuore croccante.

Montaggio:
disporre le fette nel piatto, sistemare le fette di mela e decorare con la salsa al caramello. Servire tiepido.


Questa ricetta mi piace anche perché non ha ingredienti improbabili ma che in genere sono sempre in casa, a parte gli alchechengi che ho trovato per caso e sono troppo belli!



Ora vi saluto perché domani partiamo che un lungo weekend londinese!
... i propositi di fare meno shopping li rimandiamo al ritorno ;-D
e se avete consigli scrivete pure!!! A presto!


Con questa ricetta partecipo al contest di Ammodomio "Un anno Ammodomio":




venerdì 7 gennaio 2011

Verrine in rete: bavarese ai pistacchi


I bicchierini golosi, o verrine, sono irresistibili, colorati, cremosi, si prestano a mille interpretazioni. Così , dopo aver deciso di partecipare al concorso "Verrine in rete", la mia scelta è caduta sulla ricetta dolce di Claudia Castaldi: "biscotti, mousse al pistacchio e fragole", avevate dubbi? ;-P
Ho rielaborato la ricetta per esigenze di recupero avanzi e stagionali (le fragole non sono proprio di stagione).
Li trovo davvero freschi e golosi, ai pistacchi non si dice mai di no!

per 8 bicchierini:

150 ml di latte,
250 ml di panna fresca,
2 tuorli,
2 g di gelatina in fogli (1 foglio),
40 g di pistacchi (io ne ho usati un po' meno e si vede...),
70 g di zucchero,
3 o 4 biscotti morbidi alle mandorle,
liquore all'arancia,
gelatina di melagrana,
pistacchi tritati per guarnire.

Tritare a lungo i pistacchi con 15 g di zucchero. Montare i tuorli con 40 g di zucchero, aggiungere il latte e i pistacchi tritati. Cuocere su fuoco basso mescolando sempre fino al primo bollore. Togliere dal fuoco e unire la gelatina ammorbidita in acqua e scolata. Amalgamare bene e lasciare intiepidire. Una volta fredda unire alla panna montata quasi completamente assieme a 15 g di zucchero.
Dividere i biscotti sbriciolati sul fondo dei bicchierini e bagnarli con il liquore all'arancia. Versare la bavarese ai pistacchi e lasciare rassodare in frigo qualche ora. Sciogliere due o tre cucchiai di gelatina di melagrana sul fuoco assieme a un cucchiaio di liquore e versare sulla bavarese, lasciare in frigo fino al momento di servire. Decorare con i pistacchi tritati.

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Avviso importante:

per la zona di Ravenna cominciano i corsi per aspiranti Sommeliers, aperti a tutti, dell'Associazione Italiana Sommeliers sezione Romagna.
La presentazione del corso di 1° livello sarà lunedì 10 gennaio presso l'hotel Cube,
via Luigi Masotti n. 2 a Ravenna, ore 20,45.
per informazioni: Pietro Vicchi cell. 339 4990261

mercoledì 5 gennaio 2011

Macarons ai mirtilli


Il concorso di "Una cena con Enrica" mi ha stuzzicato. Richiede una ricetta che ricordi un posto o un viaggio e il primo pensiero è stato subito per i miei amati macarons. Ricordo benissimo la mia curiosità davanti a quei misteriosi biscottini colratissimi che le signore compravano a peso d'oro, cosa avranno di particolare, mi chiedevo? Le vetrine di Parigi mi attiravano con le loro meraviglie:


E' stato amore al primo morso... Grazie a loro ho scoperto il mondo dei foodblog, alla disperata ricerca di una ricetta fattibile! Così in questo inizio d'anno ho deciso di rifare qualche macaron, per ricordarmi quanto ho imparato da tutti i blog che leggo, e per farmi un regalino dolce, era da troppo tempo che non li facevo....

macarons ai mirtilli:

150 g di mandorle pelate,
150 g di zucchero a velo,
100 g di albumi (vecchi di qualche giorno),
150 + 15 g di zucchero semolato,
50 g di acqua,
colorante alimentare rosso e blu.

Tritare finemente le mandorle (tostate per 10 minuti a 150°C e fredde), unire lo zucchero a velo e setacciare insieme (setaccio non troppo sottile).
Unire 50 g di albumi con una spatola di silicone e, per chi vuole, il colorante .
Il colorante si può aggiungere anche alla meringa.
Montare 50 g di albumi insieme a 15 g di zucchero semolato con la frusta elettrica. Intanto cuocere 150 g di zucchero semolato con 50 g di acqua fino a raggiungere 110°C. Versare a filo sugli albumi montati e continuare a montare (attenti agli schizzi bollenti, non versare direttamente sulle fruste!). Raggiungere la temperatura di circa 40°C.
A questo punto avrete ottenuto un composto gonfio, lucido e bianchissimo (se non avete aggiunto il colorante...).
Incorporare al precedente composto poco per volta con una spatola di silicone o con una da pasticciere. Si dice "macaronner" (ci sono anche video sulla rete!), quando il composto ricade dalla spatola come un grosso nastro allora va bene.
Mettere il tutto nella tasca da pasticciere con una bocchetta liscia di 8-10 mm di diametro.
Rivestire le placche da forno con la carta da forno e formare dei mucchietti il più possibile regolari.
Lasciare riposare (si forma la crosticina), da 20 minuti ad alcune ore.
infornare a 150°C per 15-20 minuti a seconda della dimensione dei macarons.

farcia ai mirtilli:

50 g di mirtilli fresci o congelati,
100 g di cioccolato bianco.

sciogliere il cioccolato a bagnomaria e unire i mirtilli, fullare il tutto e lasciare due ore in frigo. Farcire i macarons e unire i gusci due a due.

Il colore non è quello che avevo in mente, il forno ventilato ha modificato il colore, ma è uno stimolo per la prossima volta!

Con questa ricetta partecipo al concorso "Una cena con Enrica", "Un viaggio, una ricetta":

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