mercoledì 29 febbraio 2012
Liberate Rossella
Faccio mio l'appello lanciato oggi da Sabrina Ancarola e raccolto da moltissimi blogger, è una situazione conosciuta a Ravenna, dove Rossella ha studiato e abitato diversi anni, ricordiamo anche tutti i connazionali nella stessa condizione.
Potete aderire tutti.
martedì 28 febbraio 2012
Patè di pollo con chutney e panini al mascarpone
Eccoci all'ultimo giorno utile per l'MTChallenge ed ecco che arrivo anch'io tutta trafelata, non guardo nemmeno tutte le meraviglie magicamente create nel frattempo che tanto è un gioco (sì, vabbè, ma vincere piace a tutti...) che la mia autostima è già bassa di suo...
Però questo gioco riesce sempre nella magia, e infatti questo mese con la ricetta del patè di Bucci mi ha fatto tirare fuori il mio quadernetto da adolescente con le ricette incollate e quelle dei parenti trascritte in bella copia (per quanto possibile dalla mia orrenda calligrafia) e sfoderare la ricetta di mio zio Francesco, mio omonimo, grande gourmet e grande cuoco e sommelier per diletto e passione (faceva anche le lumache, anzi les escargots!). Che piatti e che vini abbiamo assaggiato grazie a lui, purtroppo ora per problemi di salute ha appeso le padelle al chiodo ma ricordo che era comunque un piacere ripulire la cucina dopo il suo passaggio (è pur sempre un uomo...).
Ed ecco il suo patè di pollo al marsala con mascarpone a cui ho abbinato del pane al mascarpone (ricetta di Federica) e un chutney di mele e frutta secca adattato dalla rivista Saveurs.
per il patè (4-5 persone):
300 g di petto di pollo,
1 bicchierino di marsala secco,
175 g di mascarpone,
3 foglie d'alloro,
1 scalogno (o una piccola cipolla),
timo ed erbe aromatiche a scelta,
sale e pepe.
tagliare il pollo a tocchetti e cuocerlo in una casseruola con burro, un filo d'olio evo, lo scalogno l'alloro. Regolare di sale e pepe, togliere l'alloro e lasciare intiepidire.
Frullare il pollo insieme al timo o alle erbe scelte, al mascarpone e al marsala fino ad ottenere una massa omogenea. Assaggiare e correggere eventualmente il sale o altro (i cuochi assaggiano sempre). Sistemare in un piccolo stampo rettangolare rivestito di pellicola trasparente e conservare in frigo per qualche ora, si può congelare e passare in frigo almeno un'ora prima di servire.
Note: se si vuole mantenere più a lungo usare metà mascarpone e metà burro.
Le erbe aromatiche usate sono indicate come varianti alla ricetta base: timo, magiorana, rosmarino, erba cipollina, basilico, ecc.
per i panini al mascarpone (due filoncini):
lievitino:
50 g di farina 00,
5 g di zucchero,
12 g di lievito di birra,
30 g di acqua,
impastare e coprire con un panno umido fino al raddoppio.
250 g di farina 0,
100g di acqua,
75 g di mascarpone,
15 g di strutto,
15 g di olio,
7 g di sale
un poco di latte.
Impastare il tutto insieme al lievitino e lasciare lievitare un'oretta coperto da un panno umido. Formare due filoni lunghi e sottili, appoggiarli sulla placca del forno e spennellarli di latte. Lasciare lievitare ancora 1 ora e infornare a 200°C per 30 minuti.
per il chutney di mele e frutta secca:
2 piccole mele acidule,
50 g di uvetta secca,
25 g di mandorle a pezzetti,
4 cl di aceto di mele,
50 g di zucchero di canna,
1/2 spicchio d'aglio,
sale,
un pizzico di peperoncino,
un pizzico di cumino.
Sbucciare le mele e tagliarle a dadini. Cuocere tutto insieme a fuoco medio in un pentolino, aggiungere acqua se serve. Salare a fine cottura.
giovedì 23 febbraio 2012
Giovedì: gnocchi con Puzzone di Moena
Ho scoperto che in più di due anni di blog non ho mai postato la ricetta degli gnocchi di patate. So che l'umanità sopravviverà comunque, ma, nel mio piccolo, voglio rimediare :-D
Il tempo migliora rapidamente e la primavera arriverà all'improvviso e questi piatti ricchi e calorici non ci faranno più molta gola. Invece qualche sera fa ce lo siamo proprio gustato... e ho finito un bel pezzo di Puzzone di Moena che faceva sentire la sua presenza anche fuori dal frigo e che inquietava non poco mio marito... sì, perché il nome del formaggio è davvero azzeccato! Ma quanto è buono, e in più ha il potere di riportarmi ai bei giorni dell'infanzia e alle vacanze in Val di Fassa, magia dei "profumi"!
Quando si assaggiano i veri gnocchi fatti in casa non si scordano più, mi piacciono moltissimo, ci vuole un po' di pazienza ma tutto sommato, in poco tempo sono pronti, volendo si può saltare la classica rigatura e lasciarli semplici, oppure aggiungere ogni tipo di ingrediente all'impasto e creare ricette sempre nuove, il mio condimento preferito è una semplice passata di pomodoro. E allora gnocchi!
Gnocchi di patate (per due buone forchette o 4 a dieta!):
700 g di patate,
200 g di farina 00 (circa),
sale,
noce moscata
(1 uovo, ma io non lo metto).
Lessare le patate intere con la buccia in abbondante acqua leggermente salata. Meglio usare patate di dimensioni simili, quando saranno cotte (infilare una forchetta o un coltello per saggiare la cottura), scolare e sbucciare. Lasciare intiepidire e schiacciare con lo schiacciapatate sulla spianatoia infarinata, aggiungere la farina e tenerne un po' da parte per la formatura, aggiungere una grattugiata di noce moscata, regolare di sale e amalgamare il tutto (c'è chi aggiunge un tuorlo o un uovo intero ma io non lo metto). Formare dei bastoncini delle dimensioni di un grosso dito e tagliare a tocchetti regolari, passare con il pollice ogni tocchetto sui rebbi di una forchetta o sul retro di una grattugia per formare la tipica rigatura, non premere troppo per non disfarli. Lasciarli distanziati e infarinati per non farli appiccicare tra di loro.
Condimento e preparazione:
150 g di Puzzone di Moena,
una fetta di emmenthal,
oilo evo,
burro.
Far bollire abbondante acqua in una pentola sul fuoco, intanto tagliare il formaggio a dadini, scaldare l'olio evo e una bella noce di burro in una grande padella, aggiungere il formaggio e lasciare fondere lentamente, aggiungere un po' di acqua bollente e mescolare bene, quando l'acqua bolle salare e versare gli gnocchi, appena vengono a galla (ci vuole pochissimo tempo) raccoglierli con un mestolo forato e versarli nella padella col formaggio, amalgamare bene e servire.
Vi segnalo che è possibile prenotare il libro curato da Patrizia in collaborazione con 250 bloggers per la casa famiglia di Rocchetta Vara, qui tutti i dettagli
Il tempo migliora rapidamente e la primavera arriverà all'improvviso e questi piatti ricchi e calorici non ci faranno più molta gola. Invece qualche sera fa ce lo siamo proprio gustato... e ho finito un bel pezzo di Puzzone di Moena che faceva sentire la sua presenza anche fuori dal frigo e che inquietava non poco mio marito... sì, perché il nome del formaggio è davvero azzeccato! Ma quanto è buono, e in più ha il potere di riportarmi ai bei giorni dell'infanzia e alle vacanze in Val di Fassa, magia dei "profumi"!
Quando si assaggiano i veri gnocchi fatti in casa non si scordano più, mi piacciono moltissimo, ci vuole un po' di pazienza ma tutto sommato, in poco tempo sono pronti, volendo si può saltare la classica rigatura e lasciarli semplici, oppure aggiungere ogni tipo di ingrediente all'impasto e creare ricette sempre nuove, il mio condimento preferito è una semplice passata di pomodoro. E allora gnocchi!
Gnocchi di patate (per due buone forchette o 4 a dieta!):
700 g di patate,
200 g di farina 00 (circa),
sale,
noce moscata
(1 uovo, ma io non lo metto).
Lessare le patate intere con la buccia in abbondante acqua leggermente salata. Meglio usare patate di dimensioni simili, quando saranno cotte (infilare una forchetta o un coltello per saggiare la cottura), scolare e sbucciare. Lasciare intiepidire e schiacciare con lo schiacciapatate sulla spianatoia infarinata, aggiungere la farina e tenerne un po' da parte per la formatura, aggiungere una grattugiata di noce moscata, regolare di sale e amalgamare il tutto (c'è chi aggiunge un tuorlo o un uovo intero ma io non lo metto). Formare dei bastoncini delle dimensioni di un grosso dito e tagliare a tocchetti regolari, passare con il pollice ogni tocchetto sui rebbi di una forchetta o sul retro di una grattugia per formare la tipica rigatura, non premere troppo per non disfarli. Lasciarli distanziati e infarinati per non farli appiccicare tra di loro.
Condimento e preparazione:
150 g di Puzzone di Moena,
una fetta di emmenthal,
oilo evo,
burro.
Far bollire abbondante acqua in una pentola sul fuoco, intanto tagliare il formaggio a dadini, scaldare l'olio evo e una bella noce di burro in una grande padella, aggiungere il formaggio e lasciare fondere lentamente, aggiungere un po' di acqua bollente e mescolare bene, quando l'acqua bolle salare e versare gli gnocchi, appena vengono a galla (ci vuole pochissimo tempo) raccoglierli con un mestolo forato e versarli nella padella col formaggio, amalgamare bene e servire.
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Vi segnalo che è possibile prenotare il libro curato da Patrizia in collaborazione con 250 bloggers per la casa famiglia di Rocchetta Vara, qui tutti i dettagli
martedì 21 febbraio 2012
Tagliatelle dolci fritte, che buone!
Martedì grasso! Questa volta sono tornata bambina e mi gusto le tagliatelle dolci di mia suocera, romagnola doc! Io non amo friggere ma amo tantissimo questi dolci croccanti e profumati agli agrumi che lei prepara benissimo e con cui coccola i suoi "bimbi" (un po' cresciuti...). Dopo l'allenamento per l'MTChallenge, però, non abbiamo più scuse, tutti a fare le tagliatelle dolci :-D
Ora la ricetta, gentilmente spiegata da Rosalba. Come sempre, quando si tratta di tradizioni non ci sono dosi precise anche perché mia suocera ha fatto una sfoglia di 10 uova!!!
Tagliatelle dolci fritte:
Grattugiare le bucce di un limone e di un'arancia (non trattati) e mescolarle. Preparare una sfoglia con uova e farina (un etto di farina per ogni uovo) aggiungendo un poco di vino bianco secco per ottenere una sfoglia soda ma abbastanza morbida. Lasciare riposare una mezz'ora e stenderla sottile, cospargere la sfoglia con zucchero semolato e le bucce di agrumi, arrotolare e tagliare come per le tagliatelle, friggere i rotolini di tagliatelle in abbondante olio (di oliva o di arachidi) ben caldo, quando saranno dorati scolare su carta assorbente da cucina e sforzarsi di non finirle tutto subito!
martedì 14 febbraio 2012
Cupolette al cioccolato con sorpresa di lamponi e streusel
Beh sì, avete ragione, se lo scrivo che ci sono i lamponi, che sorpresa è?
ma tanto lo sapete che non resisto alla fantastica abbinata cioccolato-lamponi, è una mia debolezza, una mia fissazione, se volete :-D
Festa degli innamorati? Sì, ma qui è sempre la festa dei golosi e ogni scusa è buona per coccolarsi, coccolare il marito, il fidanzato o gli amici!
E questa cupoletta è una vera coccola, con quel vestitino tirato a lucido per l'occasione, l'interno cioccolatoso e il cuore rosa acceso e goloso dei lamponi che dona quel pochino di acidità e di contrasto, il tutto su una base di streusel croccante a portare un po' di solidità.
Fa bella mostra di sè l'ultima violetta congelata e sopravvissuta al gelo di questi giorni!
Ci mettiamo al lavoro?
per i cuori al lampone (5 cupolette da 4 cm di diametro):
(ricetta di Christophe Felder)
1 uovo intero,
50 g di zucchero semolato,
5g di maizena,
100 g di lamponi surgelati,
1/2 foglio di gelatina,
70 g di burro.
Mettere a bagno in acqua fredda la gelatina. In un pentolino amalgamare le uova con lo zucchero e la maizena, aggiungere i lamponi e cuocere continuando a mescolare fino al primo bollore. Togliere dal fuoco e unire la gelatina scolata e il burro a pezzetti, mescolare bene e passare al setaccio. Versare su un piatto, coprire con pellicola trasparente e lasciare raffreddare un paio d'ore in frigo.
Riempire le cupolette, coprire con pellicola e conservare nel congelatore.
per la bavarese (5 cupolette da 8 cm di diametro):
50 ml di latte,
2 g di gelatina in fogli,
20 g di zucchero semolato,
80 g di cioccolato fondente,
200 ml di panna fresca.
Tagliare il cioccolato a scaglie. Mettere a bagno in acqua fredda la gelatina. Scaldare il latte sul fuoco con lo zucchero fino ad ebollizione, togliere dal fuoco e aggiungere il cioccolato, mescolare bene per farlo sciogliere completamente, unire la gelatina scolata dall'acqua, mescolare bene e lasciare intiepidire. Montare la panna e amalgamarla al composto al cioccolato.
Formare le cupole versando la bavarese al cioccolato negli stampi a semisfera da 8 cm di diametro, sistemare al centro le semisfere di lamponi da 4 cm congelate, coprire con uno strato di bavarese al cioccolato, coprire con pellicola trasparente e conservare nel congelatore.
Glassa specchio al cacao ("glacage miroir chocolat" da "Alta scuola di Pasticceria"):
40 ml di panna,
50 ml di acqua,
60 g di zucchero,
20 g di cacao,
2 g di gelatina.
Mettere a bagno la gelatina per ammorbidirla. Scaldare su fuoco basso la panna e l'acqua, aggiungere lo zucchero e mescolare bene. Unire il cacao e portare a 100°C sempre mescolando, aggiungere la gelatina scolata e farla sciogliere. Passare il tutto al setaccio e lasciare intiepidire. La glassa deve essere liquida ma consistente e non troppo calda per essere distribuita bene e non sciogliere la bavarese fredda.
A questo punto tagliare da un cartoncino 5 dischi da 8 cm di diametro lasciando una linguetta e coprire con alluminio. Sformare le cupolette congelate sui dischetti e sistemarli su una griglia per dolci con un piatto sotto. Decorare con la glassa a specchio recuperando quella che nel piatto se serve. Lasciare rassodare in frigo. In questo periodo si scongela la bavarese e si rassoda la glassa.
per lo streusel al cacao:
(ricetta di Alain Ducasse dal libro "Dessert")
46 g di burro,
46 g di zucchero semolato,
80 g di farina,
10 g di cacao.
Lavorare tutti gli ingredienti formando delle briciole, lasciare asciugare su una placca rivestita di carta forno per 24 h (o solo qualche ora), cuocere nel forno ventilato già caldo a 170°C per alcuni minuti fino a coloritura.
per la salsa ai lamponi:
cuocere alcuni lamponi (anche surgelati) in un pentolino con poca acqua e zucchero, passare il tutto al setaccio e lasciare raffreddare.
Composizione:
sistemare lo streusel sul piatto, sopra di esso appoggiare delicatamente la cupoletta facendola scivolare dal dischetto di cartoncino, decorare con la salsa di lamponi e con cioccolato a piacere.
Note: sicuramente avanzerà della farcia ai lamponi, se siete in vena di romanticismo perché non fare dei macarons a cuore?
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Con questa ricetta partecipo al contest di Dolcipensieri "Cioccolato... stregato"
e anche al contest "Il Re della Tavola... Il Cioccolato" di : In punta di Coltello, Dolci & delizie di Giusy, Il Mio saper fare
lunedì 13 febbraio 2012
Freddo? Facciamo il pieno di carboidrati!
Il termometro è ampiamente sotto zero, durante il fine settimana c'è stata un'altra ventosa e copiosa nevicata, che fare dopo una veloce uscita a spalare la neve e liberare le auto?
Un bel piatto calorico e caldo, buono e confortante, che alla dieta ci pensiamo tra un po'... (potrei aggiungere: "come al solito!") :-D
E allora la pasta e patate di Anna Luisa e Fabio, la mia non è proprio bella ma buona sì!
Da oggi, a parte le temperature siberiane, il tempo dovrebbe migliorare, da voi come va?
Pasta e patate (da Assaggi di viaggio):
300 g di mafalde corte (per me pasta mista Voiello),
400 g di patate,
150 g di provola (per me affumicata),
50-100 g di scorza di parmigiano reggiano,
1 cipolla,
olio evo,
sale e pepe.
Pelare le patate, ridurle a tocchetti e metterle in acqua fredda. In una pentola dal fondo spesso fare soffriggere la cipolla tritata con l'olio. Quando si sarà imbiondita, unirvi le patate, lasciarle insaporire per un paio di minuti mescolando ed aggiungere circa 1 litro di acqua che avremo precedentemente riscaldato. Con un pelapatate pelare la parte esterna della scorza del parmigiano e ridurla a pezzetti. Unirla alle patate e lasciare cuocere per circa mezz'ora, cioè fino a quando le patate saranno tenere e la scorza di parmigiano avrà rilasciato tutto il suo sapore, diventando anch'essa morbida, ma restando allo stesso tempo abbastanza consistente. A questo punto regolare di sale e buttare la pasta, mescolando spesso ed aggiungendo altra acqua calda se necessario. Grattugiare la provola con la grattugia a fori larghi o farla semplicemente a pezzetti ed unirla alla pasta a fine cottura. Lasciare assestare un paio di minuti la pasta e servirla con un pizzico di pepe.
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Dopo la nevicata:
un parcheggio in centro
martedì 7 febbraio 2012
L'ennesima torta di mele
Ma quante ricette di torte di mele ci saranno, in giro? Infinite come la fantasia, come gli ingredienti della dispensa, come l'umore della giornata... ecco come è nata questa torta semplicissima e veloce ma spesso preferita a dolci più elaborati e complessi. Una classica torta allo yogurt arricchita con mele, gocce di cioccolato e un tocco di fava tonka... perché sempre foodblogger siamo! :-D
Buon tè!
Torta semplice di mele (tortiera da 22 cm di diametro):
125 g di yogurt magro,
150 g di farina 00,
50 g di amido di mais,
2 uova,
100 g di zucchero,
100 g di burro fuso e tiepido,
1 bustina di lievito per dolci,
2 o 3 cucchiai di latte o panna,
1 o 2 mele,
gocce di cioccolato a piacere (una manciata),
mezza fava tonka grattugiata,
un pizzico di sale.
Montare le uova con lo zucchero aiutandosi con una frusta elettrica, aggiungere lo yogurt e il burro fuso e continuare a mescolae. Unire la farina e l'amido di mais poco per volta, il sale e il lievito e se serve anche il latte. Alla fine unire la fava tonka grattugiata e le gocce di cioccolato.
Sbucciare le mele e tagliarle a fettine, versare l'impasto nella tortiera e inserire di taglio le fette di mela formando una raggiera, spolverizzare la superficie con zucchero semolato e infornare a 180°C per circa 30 minuti.
domenica 5 febbraio 2012
Aggiornamento neve
Aggiornamento neve del 5 febbraio: ha continuato a nevicare e adesso con questo freddo sulle strade c'è anche il ghiaccio, quelle principali sono pulite ma tante secondarie no, ed essendo la neve così abbondante non si sa dove metterla, da voi com'è la situazione?
Guardando fuori dalla finestra ho come l'impressione di poter di vedere il dottor Zivago sulla slitta!...
Tra l'altro con tutti questi disagi e i treni ridotti o in ritardo non sono riuscita ad andare a Identità Golose a Milano, che peccato! Meno male che ci sono le ragazze di Phood che seguono tutto e pubblicano ma sono delusa lo stesso uffa! (con evidente espressione alla puffo brontolone!!!) :-(
Guardando fuori dalla finestra ho come l'impressione di poter di vedere il dottor Zivago sulla slitta!...
Tra l'altro con tutti questi disagi e i treni ridotti o in ritardo non sono riuscita ad andare a Identità Golose a Milano, che peccato! Meno male che ci sono le ragazze di Phood che seguono tutto e pubblicano ma sono delusa lo stesso uffa! (con evidente espressione alla puffo brontolone!!!) :-(
giovedì 2 febbraio 2012
Neve e muffins!
La neve è arrivata e, come spesso succede, porta anche tanti disagi. Qui in Romagna ne è venuta giù davvero tanta, treni in ritardo o peggio, strade bloccate. Purtroppo bisogna spostarsi comunque ma se si può farne a meno, anche solo per un giorno o due, meglio prendersi una pausa e farsi un tè caldo con dei muffins golosi e una bella passeggiata alla scoperta dei monumenti della propria città sotto la neve, e tornare un po' bambini! ... io l'ho fatto, e voi?
Muffins al cacao, pere, yogurt e nocciole (morbidissimi):
125 g di yogurt bianco,
100 g di burro fuso tiepido,
150 g di farina 00,
40 g di amido di mais,
10 g di cacao amaro,
100 g di zucchero semolato,
1 bustina di lievito per dolci,
2 uova,
un pizzico di sale,
una pera matura (per me una piccola decana),
nocciole e zucchero per la crosticina.
Montare le uova intere con lo zucchero, unire lo yogurt e il burro, poi la farina, l'amido, il cacao e il sale, sempre mescolando, alla fine unire il lievito e la pera tagliata a dadini. Versare negli stampi da muffins e spargere sulla superficie le nocciole tagliate in pezzi grossolani e un po' di zucchero semolato. Cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 30 minuti.
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E ora venite con me a fare una passeggiata? Copritevi bene!
La neve e il vento hanno fatto cadere molti rami, bisogna fare attenzione:
e le macchine sono da svestire:
Ma molti hanno trovato lo stesso la voglia di divertirsi:
seguiamo queste impronte:
ah! Ecco chi stava cercando:
... al sicuro sul cancello, anche se tutto infreddolito... ma dietro cosa c'é?
il mausoleo di Galla Placidia:
vicino a San Vitale:
arriviamo alla Loggetta Lombardesca:
siete stanchi? mmmm, purtroppo le bici non si possono usare...
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