Come chiamare questa torta salata che pasqualina non è, a parte l'impasto e, spero, la tecnica di lavorazione a veli spennellati di olio?
Ok, anche questo mese ce l'ho fatta a partecipare all'MTChallenge e anche questa volta una vera sfida con veli sottilissimi tirati a "mano" nel vero senso della parola, aiutandosi con i pugni chiusi per non bucare la sfoglia, una pasta profumata e malleabile che userò ancora. Grazie a Vitto per questa bellissima ricetta!
Ma potevo io ripetere la ricetta base? Certo che potevo! Ma l'ho fatto? (quante domande...) certo che no! Infatti eccomi all'ultimo giorno della sfida, dopo mille indecisioni e ripensamenti con la mia torta ripiena di sapori di Romagna e non solo, un po' mista e forse un po' confusa. Ma partiamo con ordine, di passaggio al super chiedo a mio marito che vino comprare da usare per la pasta, serve un vino bianco secco, sceglie un "Passerina", vino delle Marche, io voglio usare un formaggio locale, lo squacquerone è la prima idea ma poi scovo sugli scaffali un pecorino "scoparolo" tipico romagnolo che mi piace molto e lo metto nel carrello. L'idea di partenza era un ripieno di patate lavorate a crema e arricchite col formaggio, ma perché non aggiungere quel riso venere preso su una bancarella di un produttore biologico? Ci sta così bene col suo aroma deciso e aromatico, deciso.
Riassumendo: patate, scoparolo, passerina (i romagnoli capiranno), riso venere... se non è equivoca questa torta... però buona, servitela con un filo di miele di castagne e vediamo l'effetto che fa! :-D
Ricetta:
per la pasta della Vitto:
300 g di farina 0 (meglio manitoba),
30 g di olio evo,
1/2 bicchiere di vino bianco (per me passerina),
1/2 bicchiere di acqua,
un pizzico di sale.
Impastare bene tutti gli ingredienti e dividere in almeno cinque palline (io ne ho fatte sei per uno stampo da 22 cm), lasciare riposare coperte da un canovaccio circa 2 ore.
ripieno:
4 patate medie,
200 g di squacquerone,
100 g di riso venere,
50 g di formaggio di pecora scoparolo a pezzetti,
due cucchiai di parmigiano grattugiato,
1 uovo,
olio evo,
sale,
pepe.
Lessare le patate con la buccia, scolarle e pelarle, pssarle allo schiacciapatate e metterle in una ciotola, lasciare intiepidire. Lessare il riso venere in acqua aleggermente salata per circa 20 minuti, scolare e versare un filo d'olio, mescolare e lasciare intiepidire. Mescolare tutti gli ingredenti insieme, regolare di sale e pepe e tenere da parte.
Accendere il forno a 180°C. Stendere le palline di pasta prima col mattarello e poi aiutandosi con i pugni chiusi fino a formare dei veli sottili, rivestire lo stampo ben unto d'olio e proseguire col secondo velo, spennellare con olio evo tra gli strati di pasta.
Io ho fatto tre strati, versare il ripeno e ricoprire con un altro velo di pasta.
Spennellare sempre con olio e proseguire con un altro velo, a questo punto inserire una cannuccia (meglio se a gomito) sul bordo e coprire con l'ultimo velo di pasta, richiudere e sigillare i bordi della torta e soffiare nella cannuccia per gonfiare l'ultimo strato, sigillare velocemente il bordo e infornare per 40-50 minuti.
alla mia era venuto un bernoccolo!
Fuori dal forno spennellare con olio e l'ultimo velo si dovrebbe abbassare.
Lasciare raffreddare per far assestare i sapori e servire con miele di castagno.