martedì 30 marzo 2010

Colomba casalinga


Buon giorno  a tutti! Oggi vi faccio vedere la mia creazione: la colomba casalinga! Mia perché l'ho fatta io a casa mia, in realtà la ricetta è presa dalla "Cucina  italiana" (aprile 2004). 
La ricetta mi è piaciuta molto in quanto non prevede il lievito madre (di cui sono sprovvista!) e, come al solito, molto chiara.
Spiega anche come farsi i canditi a casa, io, per comodità, li ho comprati!
Il risultato mi è piaciuto parecchio, e non solo a me...è già finita!!!
La prossima volta starò un po' più attenta durante la cottura, come vedete dalle foto si è un po' "seduta" al centro, beh...ho aperto il forno in continuazione...vi consiglio di mettere un foglio di alluminio sul fondo del forno (prima di metterla nel forno :-D) perché è colata della glassa durante la cottura e l'odore di bruciato non è il massimo, e poi bisogna pulire!
Poi ho aperto di nuovo perché mi sembrava che diventasse troppo scura, insomma, ho pasticciato parecchio!
Però vi assicuro che il profumo era fantastico, sembrava di essere in un forno!
Se volete provare,
in attesa del pacco delle Sorelle Nurzia,
ecco la ricetta:

per la colomba:
450 g di farina (ho usato la Manitoba),
120 g di burro,
60 g di tuorli,
60 g di zucchero a velo,
50 g di zucchero semolato,
40 g di levito di birra (ne ho usati 25),
vanillina (o vaniglia),
latte,
sale.

per la glassa:
150 g di zucchero a velo,
60 g di albumi,
50 g di farina di mandorle,
5 g di farina,
4 amaretti in polvere,
granella di zucchero,
mandorle non pelate.

Lavorare, nell'impastatrice con la frusta a gancio, 300 g di farina con il lievito e 170 g di acqua e latte mescolati insieme (io ho aggiunto un po' di liquidi). Fare lievitare un'ora.
Sgonfiare con le mani e aggiungere i tuorli, lo zucchero semolato, il resto della farina (150 g), 40 g di burro, sale  e vanillina.
Impastare e lasciare lievitare fino al raddoppio del volume.
Sgonfiare la pasta e lavorarla con 80 g di burro impastato con lo zucchero a velo e i canditi ( a piacere, io ho aggiunto anche l'uvetta ammollata e infarinata).
Lasciare lievitare.
Sgonfiare la pasta e sistemarla nello stampo formando tre filoncini, uno più lungo e due più corti.

Preparare la glassa mescolando gli albumi leggermente sbattuti con lo zucchero a velo, gli amaretti in polvere, la farina di mandorle e la farina.
Versare la glassa sulla colomba e lasciarla lievitare fino a farla arrivare al bordo dello stampo.
Cospargerla con la granella di zucchero e le mandorle.
Cuocere a 190°C per 30 minuti e a 170°C per altri 40 minuti circa.

venerdì 26 marzo 2010

Semifreddo di colomba e pistacchi di Bronte


Buongiorno! Tutto bene? Qua non ci lamentiamo. Mi sono appena gustata questo semifreddo ai pistacchi...sì perché mica posso proporvelo senza averlo assaggiato, che amica sarei...Così, dopo la mia approvazione, vi parlo di questo semifreddo (ispirato da quello al torrone), che mi sembra un degno accompagnamento della colomba Loison per il contest di Babs e Genny
Chi accompagna la Colomba?


Mi propongo per la categoria "ricetta raffinata", almeno, a me sembra raffinata, che ne dite? Ho cercato di fare delle foto più fighette possibile...


per 8 cupolette da 6 cm (o 6 da 8 cm):

150 ml di panna fresca,
2 tuorli,
50 g di pistacchi di Bronte,
50 g di zucchero semolato,
50 g di acqua,
fettine di colomba,

togliere la pellicina ai pistacchi dopo averli lasciati qualche minuto in acqua bollente, sciacquarli e lasciarli asciugare in forno a 150°C per qualche minuto.
Da freddi ridurne alcuni in granella per la decorazione e tritare il resto insieme ad un cucchiaio di zucchero.
Montare con la frusta elettrica i tuorli e versare a filo lo sciroppo ottenuto con lo zucchero e l'acqua portato a 105- 110°C.
Continuare a montare fino ad avere una massa chiara e spumosa.
Amalgamare delicatamente la panna montata e i pistacchi tritati.
Ritagliare dalle fette di colomba, alte circa 6-7 mm, dei dischetti, 8 da 6 cm e 8 da 4 cm. (Se avete stampi diversi regolatevi di conseguenza...)
Foderate con pellicola trasparente gli stampini a cupoletta e mettete sul fondo un po' di granella di pistacchi, poi un cucchiaio di semifreddo. Di seguito il dischetto piccolo di colomba, il semifreddo e per chiudere il dischetto grande. Premere leggermente e coprire con pellicola. Lasciare rassodare nel congelatore.
Lasciare una mezz'oretta in frigo o un quarto d'ora a temperatura ambiente prima di servire. Decorare con salsa al cioccolato e granella di pistacchi.

Ecco l'interno:

A presto!

mercoledì 24 marzo 2010

Biscotti alla ricotta con uvetta e cannella

Questi biscotti sono una rielaborazione di quelli con le arance candite di cui ho parlato qui
Mi hanno molto colpito questi biscotti per l'assenza di uova e di burro. Non credevo che si potessero fare biscotti degni di questo nome con un così ridotto contenuto di colesterolo. Non sono una dietologa, ma non credo che la ricotta o l'olio d'oliva ne contengano molto.
Ad ogni modo a me sono piaciuti e pure a mio marito (questo è l'importante :-D), e subito mi sono venute in mente diverse versioni. In questa ho sostituito le scorze d'arancia candite con l'uvetta e aggiunto un po' di cannella. Il profumo appena sfornati è ottimo. 
Onestamente la prima versione rimane la mia preferita.
Voi li avete provati?


per una teglia di biscotti:
150 g di farina 00,
40 g di maizena,
120 g di ricotta,
40 g di olio evo,
50 g di zucchero,
50 g di uvetta,
un pizzico di cannella.

Sbattere con le fruste elettriche lo zucchero con l'olio evo, aggiungere la ricotta, la farina e la fecola. Continuare a lavorare fino ad ottenere un impasto sodo. Aggiungere l'uvetta ammollata in acqua e scolata e la cannella.
Lasciare in frigo per 3-4 ore o tutta la notte.
Togliere dal frigo. Questa volta, invece di formare un rotolo, ho steso la pasta come per la frolla e tagliato con una forma per biscotti (i biscotti sono rimasti leggermente più gommosi non so se per questo o per la cottura più breve).
Cuocere in forno a 160° C per 15-20 minuti.

sabato 20 marzo 2010

Giornata del macaron!

 Ecco i miei macarons pasquali:


 A Bugs Bunny sono piaciuti molto (non è il "vero"coniglio pasquale ma è simpatico...):


Quinta giornata del macaron! Il  mitico Pierre Hermé ha istituito questa giornata, fa omaggio di tre macarons nelle sue pasticcerie e aderenti in cambio di un'offerta in beneficenza. Quando lo scoprii su qualche blog  francese (lo ricorda anche "un  dejeuner de soleil") ho pensato "Che invidia! Vorrei essere a Parigi!". Fase successiva: "me li faccio", certo, a Parigi mi piacerebbe sempre andare, ma almeno la voglia di macarons me la faccio passare...

La mia avventura con i macarons è cominciata qualche anno fa. La prima volta a Parigi nemmeno li avevo notati, poi in un viaggio successivo, ho visto questi dischetti coloratissimi e costosissimi e la curiosità me li ha fatti assagiare. Inutile dire che fu amore al primo morso! La crosticina che si rompe sotto i denti e lascia spazio alla cremosità del ripieno...e poi tutti quei gusti e quei colori!
Sono stati loro a farmi scoprire il mondo dei blog di cucina, alla disperata ricerca di ricette e consigli, prima in francese (che non ho mai studiato!) e poi in italiano.
Il testo di riferimento è sempre Mercotte con la sua pagina superdettagliata piena di trucchi e quasi "magie". (Questa è in inglese)
Eh sì, perché sembrano quasi magici, vista la fatica che ho fatto per trovare la "mia " ricetta. Temperatura del forno, spatole di silicone, età "giusta" degli albumi. A leggere tutte queste cose potrebbe passare la voglia...ma il mio già presente spirito di food blogger non ha rinunciato e, dopo diversi tentativi disastrosi, posso dire di esserci riuscita!



Questa è la ricetta che uso, con la meringa italiana (sciroppo cotto a 110°C). Ho provato anche quella senza sciroppo ma il risultato era meno "sicuro". Penso che ognuno debba provare e trovare il proprio metodo, soprattutto per quanto riguarda il forno. 
Ci sono già molte ricette in giro ma, per chi non ha ancora provato, coraggio, se ce l'ho fatta io! (...e poi la prima volta che vedi formarsi quel "colletto" così carino e così sospirato...una soddisfazione!)

ingredienti:
150 g di mandorle pelate,
150 g di zucchero a velo,
100 g di albumi (vecchi di qualche giorno),
150 + 15 g di zucchero semolato,
50 g di acqua,
colorante alimentare (per chi vuole), pistacchi o cacao.

Tritare finemente le mandorle (tostate per 10 minuti a 150°C e fredde), unire lo zucchero a velo e setacciare insieme (setaccio non troppo sottile).
Unire 50 g di albumi con una spatola di silicone e, per chi vuole, il colorante o il cacao (non troppo perché smonta il composto).
Il colorante si può aggiungere anche alla meringa.
Montare 50 g di albumi insieme a 15 g di zucchero semolato con la frusta elettrica. Intanto cuocere 150 g di zucchero semolato con 50 g di acqua fino a raggiungere 110°C. Versare a filo sugli albumi montati e continuare a montare (attenti agli schizzi bollenti, non versare direttamente sulle fruste!). Raggiungere la temperatura di circa 40°C.
A questo punto avrete ottenuto un composto gonfio, lucido e bianchissimo (se non avete aggiunto il colorante...).
Incorporare al precedente composto poco per volta con una spatola di silicone o con una da pasticciere. Si dice "macaronner" (ci sono anche video sulla rete!), quando il composto ricade dalla spatola come un grosso nastro allora va bene.
Mettere il tutto nella tasca da pasticciere con una bocchetta liscia di 8-10 mm di diametro.
Rivestire le placche da forno con la carta da forno e formare dei mucchietti il più possibile regolari.
Lasciare riposare (si forma la crosticina), da 20 minuti ad alcune ore.
infornare a 150°C per 15-20 minuti a seconda della dimensione dei macarons (forno elettrico statico).
C'è chi consiglia di sovrapporre tre teglie uguali durante la cottura.






per le creme:

al cioccolato
100 g di cioccolato (fondente o al latte),
50 g di burro,
40 g di panna.
sciogliere tutto insieme nel microonde, mescolare bene e lasciare raffreddare fino alla giusta consitenza.


al caffè:
100 g di cioccolato bianco,
30 g di panna,
3 cucchiai di caffè solubile.
uguale procedimento.

al pistacchio:
2 tuorli,
100 ml di panna,
50 g di pistacchi pelati,
20 g di burro,
20 g di zucchero.
Riscaldare fino a 85°C, mescolare bene.

altre idee le potete trovare qui.

Una volta farciti lasciare tutta la notte in frigorifero.
Io li ho congelati il giorno dopo con il ripieno e basta lasciarli mezz'oretta a temperatura ambiente per gustarli al meglio.


venerdì 19 marzo 2010

Fagiolata spartana

L'altro giorno ho scoperto in fondo al congelatore un sacchettino di borlotti freschi, l'ultimo della scorta invernale. La primavera è prossima, occorre inventarsi qualcosa. Come al solito negli ultimi tempi, il mio "Manuale di Nonna Papera" è vicino a me in cucina e ha una risposta per tutto! La ricetta è classica e semplice e, come le cose più semplici, l'ideale per un ingrediente sano e leggero. La vedo bene anche su una bella fetta di pane abbrustolito con un filo d'olio. Gnam!



Come dice Nonna Papera:

 "abituati fin da piccoli a un genere di vita... spartano, gli Spartani da grandi conducevano vita spartana. Niente monili, niente intrugli, niente fantasie: un brodetto nero a pranzo e a cena, quattro fagioli, due patate  e via... al lavoro. Però, anche a Sparta, c'era chi tentava di dare un sapore "nuovo" ai piatti di tutti i giorni e trasformare i fagioli in ... pietanza.

Che cosa occorre:
kg 1 fagioli freschi; gr 300 pomodori; qualche foglia di salvia e uno spicchio d'aglio (se piace); sale e olio.

Come si procede:
lavate e mondate i pomodori (togliendo loro anche la buccia sottile) e, dopo averli tagliati a listerelle, metteteli in tegame con 3-4 cucchiai di olio. Fate rosolare con l'aglio e la salvia (se a vostro piacere decidete di metterli). Quindi aggiungete i fagioli, che avrete sgusciato e lavato, unite un bicchiere di acqua. Mettete il coperchio al tegame e fate cuocere a fiamma bassa per 1 ora, rimestando ogni tanto con il solito cucchiaio di legno."



Anche questa ricetta partecipa alla raccolta di Sabrine















Sul mio piccolo balcone la primavera è già arrivata!


martedì 16 marzo 2010

Attraverso lo specchio

"Ecco che vide sotto il tavolo una cassettina di cristallo. L'aprì e vi trovò un piccolo pasticcino, sul quale con uva di Corinto era scritto in bei caratteri “Mangia”. — Bene! mangerò, — si disse Alice"
(da "Alice nel Paese delle meraviglie" di Lewis Carroll)

Vi ricorda qualcosa? Ma certo, chi non conosce Alice e il suo magico mondo?
Ho visto il film di Tim Burton e, indovinate un po? Ne sono uscita con il tarlo in testa della tortina con su scritto "mangiami", troppo carina! Al punto che, mi capirete, ho dovuto farla! Anzi, con questa ricetta ne vengono 9, se volete prepararla per le vostre principesse o per voi stesse!


Pan di Spagna (da "La Cucina Italiana"):
4 uova,
150 g di zucchero,
150 g di farina 00,

sbattere a lungo le uova con lo zucchero con una frusta elettrica o nella planetaria fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio, anche 15-20 minuti (in questo modo le uova incorporano l'aria che serve alla morbidezza del dolce).
Alla fine incorporare a mano la farina, facendola scendere da un setaccio, con movimenti delicati dal basso verso l'alto (si può usare una frusta a mano o semplicemente una mano come fanno i pasticcieri). Versare nella tortiera, in questo caso uno stampo quadrato di 20 cm di lato, rivestito di carta  da forno.
Sbattere lo stampo sul tavolo per rompere le bolle d'aria. Cuocere in forno a 180°C per 20-30 minuti.

Quando sarà cotto togliere dallo stampo e rovesciare su una gratella per farlo raffreddare. Rifilare i bordi togliendo la crosta, tagliare in tre strisce e queste in nove quadrati. 

Fare uno sciroppo con acqua e zucchero, fare bollire e lasciare raffreddare, a piacere aggiungere liquore (io ho messo del Grand Marnier).

Tagliare a metà in orizzontale  i quadratini, bagnare con lo sciroppo entrambe le parti e farcire con marmellata di ciliegie.

Ricoprire con marzapane steso sottile e poi con glassa colorata preparata con zucchero a velo, albume e poca acqua. Lasciare asciugare bene la glassa. Non so darvi le dosi perché ho fatto ad occhio. Le decorazioni sono di marzapane.



Con questa ricetta partecipo a "Ricette da Oscar" il contest di Cook and the City:


sabato 13 marzo 2010

Biscottini alla ricotta, olio d'oliva e arance candite


Ho trovato la ricetta di questi biscottini su un blog francese "Alter Gusto", 
mi hanno molto incuriosito perché viene utillizzato l'olio d'oliva invece del burro, c'è anche un concorso per ricette dolci a base di olio d'oliva. 
Da piccola (ero già pasticciona) feci una torta con le mie sorelle più grandi, solo che io, la piccolina, presi il barattolo dell'olio (anni '70, di vetro con su scritto OLIO), pensando che fosse olio di semi e invece era d'oliva! Ricordo quanto mi hanno preso in giro le mie sorelle, e soprattutto, la torta non era molto buona, l'olio era un po' troppo per dare solo un lieve aroma, sovrastava decisamente su tutti gli altri sapori. 
Da allora sono stata ben attenta  a non ripetere errori simili, ma qui non si tratta di un errore! Devo dire che l'esperimento è riuscito, i biscottini sono molto buoni, il sapore predominante è quello delle arance candite.
Ho modificato un pochino la ricetta, al posto del mascarpone ho usato la ricotta rendendoli ancora più leggeri, infatti non ci sono nè uova nè burro! Non dico che sono dietetici ma poco ci manca...

per una teglia di biscotti:
150 g di farina 00,
40 g di maizena,
110 g di ricotta,
40 g di olio evo,
50 g di zucchero,
50 g di scorze d'arancia candite.

Sbattere con le fruste elettriche lo zucchero con l'olio evo, aggiungere la ricotta, la farina e la fecola. Continuare a lavorare fino ad ottenere un impasto sodo. Tagliare le scorze candite a dadini e unirli al composto. Formare un cilindro di circa 4 cm di diametro, avvolgerlo con pellicola o carta-forno e lasciare in frigo per 3-4 ore o tutta la notte.
Togliere dal frigo, rotolare il cilindro nello zucchero semolato e tagliare a fettine di 0,5 cm circa. Cuocere in forno a 160° C per 15-20 minuti.



Ringrazio Mauro de "Il Bloggatore Cucina" per avermi inserito sul loro sito.
E mille grazie a Fabiana di "La zuppa di bottoni" per questo bellissimo regalo

creato apposta per "le sue Bloggherine"! Grazie! Sono felice di essere nel gruppo e di poterti leggere ogni giorno.

mercoledì 10 marzo 2010

Ciambella Inca-Urka


Devo ringraziare Sabrine per la splendida raccolta di ricette tratte dal "Manuale di Nonna Papera". 






 




 


Grazie a lei sono andata a cercarlo a casa di mia mamma e mi sono resa conto di ricordarmi se non ogni ricetta di sicuro ogni disegno, che spesso abbiamo ricopiato io e le mie sorelle. E' anche istruttivo perché parlando di tanti argomenti storici in modo scherzoso stimola la curiosità e la voglia di approfondirli. La mia passione per i dolci si è nutrita anche di questo ricettario, originale e divertente, e, a distanza di tanti anni, è davvero tenero rileggerlo!  Penso che proporrò più di una ricetta, perché è stato veramente difficile scegliere tra le tante. Oggi ho fatto la Ciambella Inca-Urka, con una giornata così fredda e piovosa avevo proprio bisogno di una coccola semplice  e un po' old-style ma buonissima! Con un tè profumato è l'ideale...Ne volete una fetta?





CIAMBELLA INCA-URKA

"Siamo ansiosamente attesi dal sovrano degli Incas. Abbiamo giusto qui il suo invito. Come scritto come? Con il sistema di scrittura usato dagli Incas: una forma di scrittura con nodi di spago. Ci fosse stato Alessandro Magno...a ogni messaggio avrebbe risposto con un colpo di spada!"

Che cosa occorre:
gr 250 farina di semola; gr 130 zucchero; 3 uova; gr 100 burro; 1 bicchiere di  latte; mezza bustina di lievito; la buccia di un limone grattugiata.

Come si procede:
con un cucchiaio di legno, mescolate insieme il burro e lo zucchero, finché si amalgamano bene. Unite le uova uno alla volta, mescolando sempre, perché l'impasto sia omogeneo, poi la farina, la buccia di limone, il latte poco alla volta e il lievito. Versate l'impasto in un stampo col buco in mezzo, accuratamente unto, e cuocete in forno a 140°C per circa 50 minuti.

(qui in versione nature)

Note:
ho fatto qualche piccola modifica alla ricetta per motivi pratici: ho usato farina 00, secondo voi cosa intende per farina di semola?
Ho usato un vasetto di yogurt agli agrumi invece del latte perché non lo bevo mai ma lo uso solo trasformato in creme e bavaresi :-D, il profumo non mi ha deluso.
Naturalmente ho usato la planetaria (perché no?) e alzato un pochino la temperatura del forno accorciando il tempo di cottura.

lunedì 8 marzo 2010

Meringata ai lamponi



Questa meringata è stata fatta per il compleanno di mia sorella, golosa "quasi" come me! Sapete che per una patita di pasticceria come la sottoscritta un compleanno è un'occasione d'oro per lanciarsi in una nuova avventura, un nuovo sapore, una nuova forma, non ci si può ripetere! Sì, è vero, quella torta di quell'anno era proprio buona...ma c'è sempre il desiderio di cambiare e così...per farla breve, ecco la ricetta della torta. Meringa già sperimentata (dalla Cucina Italiana), e crema leggermente improvvisata (su base bavarese) con l'aggiunta di lamponi (che non si sbaglia mai!).
Il risultato mi ha soddisfatto parecchio, il dolce croccante ma "scioglievole" della meringa si sposa bene con la crema leggermente aromatizzata alla vaniglia e infine esplode il sapore fruttato e goloso dei lamponi.....buono.....
così buono che con questa ricetta partecipo al contest "la torta della bontà" di "Al Cibo Commestibile"
 
 per la meringa:
140 g di albumi,
100 + 250 g di zucchero semolato

montare gli albumi insieme a 100 g di zucchero con lo sbattirore elettrico fino ad avere un composto sodo (si formano delle punte quando si sollevano le fruste).
Sciogliere in un pentolino sul fuoco 250 g di zucchero con poca acqua (circa 40 g) e portare a 110°C. Versare a filo sul composto di albumi e zucchero (atttenzione agli schizzi bollenti, non versate direttamente sulle fruste) e continuate a lavorare con le fruste fino ad ottenere una massa soda e compatta.
Ungere con un po' di burro due placche da forno e coprirle con carta da forno, disegnare tre cerchi di 20 com di diametro.
Mettere il tutto in una sac a poche (anche in due riprese) e formare i tre dischi di 20 cm con cerchi concentrici, finire la meringa facendo altri cerchi più piccoli (per le briciole di meringa). Cuocere a 50-60°C per tre-quattro ore, la meringa è asciutta anche sul fondo.

per la crema:
sbattere 1 tuorlo con 3 o 4 cucchiai di zucchero, unire 1 cucchiaio di farina e mescolare bene, versare 125 ml di latte caldo aromatizzato con la polpa di 1/2 baccello di vaniglia. Cuocere sul fuoco mescolando continuamente fino a quando si addensa la crema, spegnere il fuoco. Coprire la superficie con un velo di zucchero semolato e lasciare raffreddare.
Sciogliere un foglio da 2 g di gelatina in due cucchiai di liquore all'arancia (Grand Marnier) bollente e unire alla crema fredda mescolando bene.
Montare 200 g di panna e amalgamare delicatamente alla crema.


montaggio:
Tenere via un po' di crema per i bordi e dividere il resto in due parti. Coprire il primo disco di meringa con la crema e qualche lampone, sovrapporre il secondo disco e farcire di nuovo. Con la crema rimasta coprire i bordi e fare aderire briciole di meringa.
Conservare nel congelatore fino alla festa.
Poche ore prima di servire togliere dal frigo, coprire la superficie con circa 50 ml di panna montata, briciole di meringa e lamponi freschi, sbrigarsi a fare le foto...

giovedì 4 marzo 2010

Pancakes alla ricotta

La primavera tarda ad arrivare, l'estate è ancora lontana e allora, che fare?
Mi butto sui ricordi, un po' come quella pubblicità delle crociere, dove piangono facendo colazione a casa in una grigia mattina qualunque... ma no!!! Bando alla tristezza, anche se le vacanze sono lontane ho trovato questa ricetta dei pancakes sul blog "La ciliegina sulla torta" (a proposito, complimenti, è davvero bello, che foto!) e subito mi sono venute in mente le colazioni fatte in Thailandia (anni fa, sigh!), in riva al mare    8-D  (questa sono io: ho gli occhiali da sole addosso e sorrido) con dei pancakes caldi buonissimi preparati con fettine di banane. 
Li ho provati e sono buonissimi! Ho fatto metà dose per due persone, sono anche nutrienti, per un brunch domenicale o una coccola del sabato mattina sono l'ideale, veloci da preparare. (Dovevo anche provare l'ennesimo pentolino comprato, piccolo giusto quanto un pancake...carino!)
Certo la frutta della Thailandia è tutta un'altra cosa...ma ci si deve accontentare, no?


ingredienti:
250 g di ricotta,
125 ml di latte,
2 tuorli,
2 albumi montati a neve,
100 g di farina 00,
1 cucchiaino di lievito per dolci,
1 pizzico di sale,
miele o sciroppo d'acero,
frutta fresca.

Lavorare la ricotta con i tuorli e il latte, aggiungere la farina setacciata con il lievito, il sale, e alla fine unire delicatamente gli albumi montati.
Cuocere l'impasto poco per volta su una padella antiaderente calda unta con poco burro circa un minuto per lato, volendo aggiugere la frutta (per esempio fettine di banana o di ananas) sul secondo lato dopo la cottura del primo.


E nell'attesa di un po' di sole (piove anche oggi...) cosa c'è di meglio del "sunshine award" ricevuto da Kemi. Così colorato è bellissimo e scalda davvero il cuore. 
Grazie mille!

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